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Quando la crisi rischia di essere un pretesto…
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 24, 2009
Tre diverse aziende metalmeccaniche. Tre diversi Comuni della nostra Provincia. Un unico comune denominatore: essere in serie difficoltà economiche non tanto a causa della crisi generale ma per motivazioni riconducibili a responsabilità interne.
VANNINI METALLI E IMPIANTI di Castellina Scalo, Comune di Monteriggioni. I 32 dipendenti hanno occupato la fabbrica da due settimane contro il rischio di perdere il loro lavoro a causa della vicenda legale tra la proprietà dell’immobile e la società che attualmente ha in gestione la produzione, rea quest’ultima di non aver versato con regolarità le quote mensili relative al contratto di affitto, tanto che il Tribunale competente aveva emesso a fine agosto un provvedimento di sfratto esecutivo, successivamente sospeso e ad oggi in attesa di ulteriore pronunciamento.
SWISEL, Comune di Sovicille. Anche in questo caso si tratta di una trentina di dipendenti a forte rischio occupazionale quale conseguenza della disastrosa situazione finanziaria dell’azienda causata principalmente da una gestione che eufemisticamente potremmo definire non particolarmente attenta. In occasione di un incontro istituzionale avvenuto ad inizio settembre presso l’Amministrazione Provinciale tutti i convenuti concordarono che l’unica strada per allontanare questa azienda dall’orlo della voragine debitoria sul quale stava – e sta – pericolosamente vacillando non poteva essere altro se non la messa a punto di un piano industriale di rilancio che risultasse credibile nei suoi obiettivi ed attuabile nella pratica, accompagnato da un nuovo assetto societario e da un piano di risanamento della situazione pregressa… I lavoratori ad oggi sono in attesa di conoscere nel dettaglio il piano industriale promesso.
FAU, Comune di Asciano. Dei circa 70 dipendenti occupati ad inizio anno, oggi ne rimangono una cinquantina scarsa. E’ una storica azienda che opera nel settore dell’arredo urbano e principalmente nella produzione di segnaletica stradale, che ha come principali committenti le società di gestione delle reti autostradali, le Province e i Comuni; verrebbe quindi da pensare che i motivi delle difficoltà riscontrate da questa azienda siano legati esclusivamente agli scarsi investimenti pubblici in infrastrutture… Purtroppo anche in questo caso, la situazione che si trascina da tempo all’interno dell’azienda che vede forti contrapposizioni fra i componenti il consiglio di amministrazione – tutti legati fra loro da rapporti di parentela, ma divisi sulle strategie aziendali da assumere – è la vera causa delle preoccupazioni legate all’instabilità lavorativa che i dipendenti stanno accusando.
Tre vicende emblematiche i cui contorni particolari rischiano di diluirsi all’interno del marasma generale della crisi e delle quali non vorremmo che a pagarne le conseguenze fossero i lavoratori. La FIOM CGIL di Siena ritiene che questi casi necessitino di soluzioni costruite su misura indipendentemente dalla tanto attesa ripresa economica, essendo altri i fattori determinanti la prosecuzione o meno di queste attività.
FIOM CGIL Siena
Siena, 24 settembre 2009