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‘Legalità ed equità’: la CGIL presenta il ‘vademecum’ per i beni confiscati e sequestrati alla mafia

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 24, 2011

‘Legalità ed equità’: la CGIL presenta il ‘vademecum’ per i beni confiscati e sequestrati alla mafia
Una due giorni di dibattiti a Catania per discutere di legalità e delle problematiche legate ai processi di assegnazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. La CGIL annuncia la ‘campagna nazionale sulla legalità economica’ perchè “liberare il lavoro dall’oppressione dell’economia criminale significa garantirne la qualità, il ripristino dei diritti, il rispetto dei contratti” » VIDEO su CGILtv
24/06/2011 da www.cgil.it

‘Legalità ed equità: per un sistema economico moderno e giusto’, è questo il titolo dell’iniziativa organizzata da CGIL nazionale, CGIL Sicilia e Camera del lavoro etnea che si è conclusa oggi (24 giugno). Due giorni di dibattito a Catania durante i quali è stato lanciato il ‘vademecum sui beni confiscati e sequestrati’ alla mafia a cura dell’Ufficio Legalità e Sicurezza della CGIL. Un documento politico di 25 pagine in cui la CGIL spiega come dovrebbero essere gestiti i beni sottratti alla criminalità organizzata.

Cos’è il ‘Vademecum sui beni confiscati e sequestrati’. Il vademecum, ha spiegato Luciano Silvestri, coordinatore dell’area legalità e sicurezza della CGIL nazionale ai microfoni della CGILtv “è soprattutto uno strumento di lavoro” per i delegati e i quadri dirigenti della CGIL, attraverso il quale offrire una lettura di come funziona il meccanismo che va dal sequestro, alla confisca, all’assegnazione dei beni e infine alla loro gestione. Lo scopo del documento, ha proseguito Silvestri, è quello di far avanzare la CGIL “sulla strada di una più forte azione contrattuale da parte dell’organizzazione sindacale in tutte le fasi della confisca de beni”. Nel ‘vademecum’, inoltre, vengono messe a fuoco le numerose problematiche che si incontrano nell’ambito della gestione dei beni: ipoteche, pendenze e debiti che ne ostacolano l’assegnazione; le condizioni deteriorate del bene che richiedono un’opera di ricostruzione che consenta all’assegnatario di rilanciarlo in un ambito di legalità. Problematiche alle quali lo Stato oggi non sa dare risposte, come ha denunciato Silvestri “bisogna ricostruire una condizione di impresa che oggi viene meno”. Infine all’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrai e confiscati, il sindacalista chiede di “agire in una logica di concertazione con le forze sociali, prevedendo un sistematico coinvolgimento delle organizzazioni sindacali perchè – ha concluso Silvestri – si parla di un bene aziendale che coinvolge i lavoratori, i primi ad essere colpiti dalla confisca”.

La campagna nazionale sulla legalità economica. La due giorni di lavori che si è conclusa oggi a Catania si inserisce nell’ambito più ampio della ‘campagna nazionale sulla legalità economica’ che la CGIL sta promuovendo. Lo ha annunciato il Segretario Confederale della CGIL, Serena Sorrentino (ascolta l’intervento integrale) intervistata alla CGILtv, spiegando come sia necessario combattere il fatturato delle mafie e dell’economia illegale poiché si tratta di “sottrazioni di risorse allo sviluppo e alla garanzia di ricostruzione dell’economia nel nostro paese”. Per queste ragioni, ha proseguito la dirigente sindacale, la CGIL lancia la campagna sulla legalità economica che “non vuole essere semplicemente una campagna di propaganda, ma piuttosto un appello a tutte le forze economiche, sociali, dell’antimafia, politiche e alle istituzioni a stabilire un grande ‘patto di legalità’ per ricostruire un progetto di sviluppo del paese che assuma la legalità economica come grande coordinata sulla quale investire”. Un processo nel quale “il mondo del lavoro deve fare la sua parte” ha affermato Sorrentino, poiché “liberare il lavoro dall’oppressione dell’economia criminale – ha concluso la dirigente sindacale – significa garantirne la qualità, il ripristino dei diritti, il rispetto dei contratti, ma anche occuparsi della qualità del processo produttivo e quindi dare sviluppo al paese, in particolare, guardando ai giovani e al mezzogiorno”.

Un appello alle forze economiche e sociali per costruire un “programma essenziale per la legalità e l’equità da consegnare alle istituzioni e ai partiti”: a lanciarlo è Mariella Maggio, Segretario Generale della CGIL Sicilia nel corso della conferenza a Catania. La Confederazione propone dunque un’azione delle forze sociali ed economiche mirata a contrastare efficacemente quella “economia parallela che con l’intreccio di mafia e corruzione – ha sostenuto la dirigente sindacale – ‘centrifuga’ commerci, imprese, forze economiche sane, concorrenze leali di mercato, diritti dei lavoratori”. Una battaglia per la legalità, dunque, “non solo come emergenza legata alla criminalità organizzata, ma – ha concluso Maggio – che va estesa a tutto campo: nell’economia, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, nel sistema delle imprese”.

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