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‘Travertino Toscano’ di Rapolano Terme: a rischio 35 posti di lavoro
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 5, 2011
‘Travertino Toscano’ di Rapolano Terme: a rischio 35 posti di lavoro
Si è svolto ieri presso l’Amministrazione provinciale di Siena il tavolo istituzionale richiesto dall’Organizzazione Sindacale FILLEA CGIL a seguito della dichiarazione dell’Azienda Travertino Toscano spa di Rapolano Terme – che conta 35 dipendenti e che versa in gravi difficoltà – di non essere più in grado di proseguire l’attività produttiva.
“Non osserveremo passivamente – dichiara la FILLEA CGIL di Siena, la Federazione Italiana Lavoratori Legno Edili e Affini – la chiusura di un sito produttivo così importante per il territorio senese e carico di 70 anni di storia. Lotteremo insieme ai lavoratori per dare un futuro a questa realtà”.
Per il Sindacato ed i lavoratori, pur consapevoli della critica situazione in cui versa l’azienda, non è certo possibile accettare una decisione così drastica e repentina, ed hanno quindi richiesto l’intervento delle istituzioni locali affinché si trovasse una soluzione alternativa.
Nell’incontro è stata ribadita l’impossibilità per l’Azienda – che attualmente è in cassa integrazione straordinaria per crisi – di proseguire l’attività produttiva e quindi a breve si potrebbe parlare di cessazione della produzione.
La FILLEA CGIL di Siena ha espresso forte preoccupazione per il futuro dei 35 dipendenti, che in realtà stanno vivendo questa situazione di incertezza da qualche anno, dato che si sono già alternati periodi di cassa integrazione, cassa integrazione straordinaria e mobilità.
I problemi sono iniziati con la crisi del mercato americano e il blocco dell’export in questa direzione.
“Alla mancanza di ordinativi – spiega la FILLEA CGIL di Siena – nel tempo si sono aggiunti anche problemi finanziari e un’assenza di prospettiva che sta inducendo l’Azienda a cessare l’attività. Certo è che un segmento di mercato come quello della mattonella a cui si è rivolto esclusivamente l’azienda, senza adottare nessuna forma di differenziazione di prodotto, con una concorrenza molto forte dall’estero, con basso valore aggiunto e con strutture aziendali così concepite, non può che avere poco futuro. E’ invece necessario per tutti puntare sull’innovazione, sugli investimenti e sullo sviluppo”.
La FILLEA CGIL di Siena, come già espresso in tempi non sospetti, sostiene che solo se le aziende escono dai loro recinti abbandonando probabili competizioni per fare sinergia promuovendo il territorio ed investendo in marketing d’impresa e nella formazione dei dipendenti, si potrà dare a questo settore un futuro.
“Se vi sono nel tessuto imprenditoriale sensibilità del genere, e noi lo crediamo – sottolinea il Sindacato – è il momento di farsi avanti senza attendere ulteriormente. Gli interventi in questa direzione devono essere veloci per evitare che un’azienda si sfaldi completamente. Pensiamo alla rete dei clienti, ai materiali a disposizione, alle professionalità,… Pensiamo naturalmente e soprattutto all’impatto sociale che la chiusura di un’azienda come questa potrà determinare, considerando tra l’altro l’età media degli addetti non molto alta e i problemi che già il territorio vive in termini di crisi, chiusure d’azienda e poche possibilità di rioccupazione”.
“Continueremo a difendere l’occupazione anche attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali – conclude la FILLEA CGIL di Siena – e faremo di tutto affinché sia reso possibile un passo in avanti, anche sollecitando un cambio di direzione”.
FILLEA CGIL Siena
Siena, 5 ottobre 2011