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Lavoratori Provincia: “Non siamo nè fantasmi nè numeri da deportare… ma cittadini e lavoratori”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 10, 2012
“NON SIAMO NE’ FANTASMI NE’ NUMERI DA DEPORTARE… MA CITTADINI E LAVORATORI”
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Siena, tramite la RSU aziendale e le organizzazioni sindacali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL, intendono esprimere tutta la loro preoccupazione per la situazione che giorno dopo giorno stanno vivendo sulla loro pelle. Siamo stanchi e stufi!!!
Diciamo basta alla campagna mediatica intenzionalmente calata in cui si prefigurano con tanto di numeri catastrofici “eccedenze di personale, trasferimenti forzosi e dipendenti con la valigia” frutto del “guazzabuglio non armonioso” di norme sulla ridefinizione dell’assetto istituzionale territoriale della Repubblica intrapreso con l’articolo 23 del decreto Salva-Italia, proseguito con la Spending Review (decreto 95/2012) e ridefinito con il decreto 188/2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 novembre.
Con sempre più insistenza si leggono su quotidiani a tiratura nazionale articoli di prezzolati esperti che con estrema superficialità si sono prodigati a dare numeri e interpretazioni sulle future necessità organiche degli enti riordinati arrivando anche al paradosso di stabilire che il numero ottimale dei dipendenti sarebbe individuato con il criterio tratto tra rapporto dipendente/abitanti previsto per gli enti in dissesto finanziario. Roba da pazzi!!!
Ci preme segnalare che il nostro ente è da anni in una condizione di virtuosità e rispetto di tutti i parametri normativi sulle spese per il personale. Saranno invece i pesantissimi tagli lineari alle risorse a pregiudicare davvero la tenuta del bilancio e la garanzia dei servizi.
Ma è ormai chiaro il disegno politico di questo governo tecnico: RIDURRE il PERIMETRO di intervento del sistema pubblico. Questo significa da un lato abbattere un volano di sviluppo e un presidio di legalità e dall’altro ridurre e allontanare i servizi ai cittadini aumentando loro le tasse.
Si sta operando una riduzione della presenza delle istituzioni pubbliche sul territorio in chiave meramente “contabile”, in nome del contenimento della spesa pubblica, e non, come sarebbe invece indispensabile, partendo dalle funzioni e dalla necessità di rendere più efficiente un sistema decentrato che metta al centro il cittadino e il territorio.
La debolezza della politica e il dibattito pubblico scatenato dal riordino delle province parla di un’Italia campanilista e priva di coesione, ma che dimentica di occuparsi di questi Enti e di che fine faranno, delle funzioni e dei servizi che offrono e di come e se sarannno ancora in grado di garantirli. Non siamo disponibili però ad accettare che si giochi con il futuro dei lavoratori, che sono considerati alla stregua di fantasmi e diventano l’anello debole di tutta questa vicenda.
Noi auspichiamo la semplificazione istituzionale, ma per essere utile deve mirare al potenziamento, non alla mortificazione, delle istituzioni locali e del settore pubblico, partendo non dai confini geografici, ma da una chiara definizione delle funzioni spettanti a ciascun livello e rafforzando il ruolo degli enti locali, democraticamente legittimati e capaci di governare le dinamiche economiche e sociali dei territori in cui operano.
Il riordino istituzionale non deve tradursi in centralizzazione e spoliazione del territorio dei servizi pubblici, impedendone la fruizione ai cittadini e svalutando il capitale umano rappresentato dai tanti lavoratori coinvolti. Deve invece tradursi in un sistema capace di garantire alla cittadinanza servizi più efficaci ed efficienti, ed economie di scala che promuovano lo sviluppo locale, favorendo i percorsi di riqualificazione e formazione del personale, necessari per mantenere e migliorare il livello delle prestazioni fornite dall’amministrazione pubblica.
Pur consapevoli della complessità di questi processi noi proseguiremo nella nostra mobilitazione intensificando le iniziative per la salvaguardia dei servizi provinciali e per tutelare le professionalità degli operatori. Non siamo fantasmi ma cittadini-lavoratori e meritiamo rispetto.
CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, RSU Amministrazione provinciale di Siena
Siena, 10 novembre 2012