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CGIL su Suvignano: “Rimuovere gli ostacoli normativi”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 22, 2013
Combattere l’illegalità economica significa prima di tutto aggredire i patrimoni della criminalità organizzata, restituirli alla collettività e porli alla base della costruzione di nuove relazioni economiche sane e legali, che pongano il lavoro e la dignità delle persone al centro di un nuovo percorso di riscatto civile e sociale. Solo in questo modo il nostro Paese può gettare le basi per uscire dalla crisi economica in cui versa.
Questi principi hanno spinto la Cgil a produrre una proposta di legge di iniziativa popolare – “Io riattivo il lavoro” – le cui firme, raccolte nei primi mesi di quest’anno, sono state presentate lo scorso 3 giugno alla Camera dei Deputati.
Crediamo che mettere all’asta l’importante realtà dell’Azienda Agricola Suvignano di Monteroni d’Arbia vada esattamente nel senso opposto.
Il piano di carattere regionale presentato nell’ottobre 2012 all’allora Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri prevedeva invece un progetto di valorizzazione dell’attività agricola e zootecnica e l’organizzazione di attività ed iniziative di alto valore sociale finalizzate alla promozione della legalità, e quindi di contrasto alle mafie. Un esempio concreto si sarebbe subito realizzato se si fosse data la possibilità a Regione Toscana, Arci e Cgil di realizzare nella tenuta agricola campi di lavoro e studio per ragazzi.
Speriamo che il lesiglatore possa intervenire al più presto per rimuovere gli ostacoli normativi che hanno portato a questa soluzione.
CGIL Siena
Siena, 22 agosto 2013