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Scioperi: Cgil, è diritto costituzionale, non può essere delegittimato
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 3, 2015
Scioperi: Cgil, è diritto costituzionale, non può essere delegittimato
02/07/2015 da www.cgil.it
“I numeri dimostrano – spiega Solari – che le organizzazioni sindacali sono riuscite a trovare preventivamente soluzioni alle vertenze, oppure si sono adeguate alle indicazioni della Commissione. Infatti, delle 2084 azioni di sciopero indette, solo 1233 sono state effettuate”. “Inoltre – continua – è bene precisare che si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di scioperi microsettoriali e territorialmente circoscritti, e quindi senza incidenza sulla generalità dei cittadini e sulla medesima utenza”.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, “messo nel mirino dalla relazione”, il dirigente sindacale della Cgil ricorda che “il settore è in stato di agitazione in quanto il contratto nazionale è scaduto nel 2007 e non viene rinnovato per responsabilità delle aziende e dei tagli finanziari effettuati dai vari governi”. “Una politica – sostiene Solari – che sta spingendo questo vitale settore vicino al collasso”.
La Cgil considera “ingiustificata” la richiesta del Presidente Alesse al legislatore di disporre interventi normativi che diano più poteri ‘ispettivi e penetranti’ alla Commissione, e che prevedano sanzioni molto pesanti verso i lavoratori. “Un diritto di rango costituzionale – precisa Solari – non può certo sottostare alle valutazioni autonome della Commissione prevista dalla legge”.
Viene poi giudicata “sbagliata e fuorviante” la proposta di un referendum preventivo per la proclamazione dello sciopero: “ricordiamo che – spiega Solari – nelle realtà in cui si utilizza questo strumento in modo facoltativo e solo per gli iscritti, non sono previste soglie, durata e fasce di garanzia per gli utenti. Tutti elementi giustamente previsti dalla legge 146/90”.
“Il sindacato confederale, come dimostrato nella sua storia, è da sempre su posizioni di responsabilità e convivenza civili, perché – conclude il dirigente sindacale – è l’unica strada per garantire il diritto e la democrazia nel nostro Paese”.
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