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Personale del commercio in stato di agitazione, i Sindacati provinciali: “Responsabilità e rispetto anche per questi lavoratori.”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 21, 2020
In Toscana il personale del commercio è in stato di agitazione.
I Sindacati provinciali: “Responsabilità e rispetto anche per questi lavoratori.”.
Siena, 21 marzo 2020 – Ridurre il nastro orario di apertura di tutte le attività commerciali a 12 ore al giorno e chiudere nella giornata di domenica tutti i punti vendita, compresi quelli di generi alimentari. I sindacati di categoria FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL rinnovano la richiesta al Governo, alle Istituzioni e alle imprese del terziario e commercio di rimodulare gli orari di apertura.
“A tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, molte imprese del settore, raccogliendo le ragioni da noi sollevate, – spiegano le organizzazioni sindacali provinciali – stanno anticipando l’orario di chiusura serale e rimangono chiuse di domenica. Tale giusta impostazione non deve essere considerata come una volontà di produrre una sospensione delle attività con conseguenti rischi per l’approvvigionamento di generi alimentari, ma al contrario come garanzia della prosecuzione dell’attività di vendita, rendendola sostenibile dal punto di vista lavorativo e soprattutto sicura da quello della prevenzione del contagio per il personale e per la clientela. Ed infatti chiediamo che durante la domenica sia prevista la sanificazione dei locali da parte di aziende specializzate”.
“Tutte le imprese del settore dovrebbero adeguarsi a questa linea – proseguono FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS UIL – ma ad oggi il risultato è che le realtà più attente alla salute dei lavoratori e a quella dei cittadini rischiano di subire un danno importante a vantaggio di quelle aziende che hanno invece deciso di guardare solo al profitto. Si genera così una situazione a macchia di leopardo che rischia di danneggiare le imprese più responsabili e lungimiranti. Questa ingiustificata ed esasperata continua corsa all’acquisto va controllata, le persone devono capire che bisogna uscire per fare la spesa una volta ogni tanto, un componente solo per famiglia e procedendo all’acquisto di tutti i generi di necessità che occorrono in una sola volta”.
“Le lavoratrici ed i lavoratori del terziario e commercio – sottolineano i Sindacati – garantiscono con il loro lavoro, ormai da oltre tre settimane continuative, un servizio fondamentale alla collettività e lo fanno con sacrificio e abnegazione, spesso con turni stressanti ed inadeguati DPI. Lo stesso personale è costretto a dover raccomandare ai clienti il rispetto delle disposizioni previste col rischio di subire in modo diretto e ingiusto le conseguenze del nervosismo dei cittadini. Adesso serve responsabilità e rispetto anche per questi lavoratori. A Brescia, proprio ieri, a causa del Covid-19 è morta una cassiera di un supermercato”.
“L’apertura dello stato di agitazione che abbiamo proclamato ieri a livello regionale – concludono FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS UIL – potrebbe sfociare a breve, nostro malgrado, anche nella proclamazione di uno sciopero del settore, per far comprendere quanto sia irresponsabile il comportamento di quelle aziende che continuano a privilegiare il profitto al senso di responsabilità e di collettività”.
Argomenti: commercio, FILCAMS |