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La FP CGIL Siena sui dati di Brunetta
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2008
Nota stampa della Segreteria FP CGIL di Siena
Apprendiamo dai mass media locali che circolano informazioni e dichiarazioni rispetto alle percentuali di assenze e agli effetti della “cura Brunetta” negli enti della nostra provincia.
Continua il mistero sulle fonti alle quali il Ministro Brunetta attinge per dare i suoi numeri sulle assenze. Non si sa quale sia la base statistica su cui prosegue la rilevazione. Ma c’è da temere che sia ancora quella piuttosto incerta dei mesi precedenti. La Funzione Pubblica Cgil di Siena ritiene ingiustificato e demagogico questo modo di fare informazione, poiché vengono comparati dati non omogenei, tecnica tra l’altro statisticamente scorretta, facendo riferimento al solo totale delle assenze per malattia oltre i 10 giorni e nascondendo pretestuosamente che le assenze per malattia breve sono sostanzialmente invariate.
Può essere interessante sapere che uno degli effetti prodotti dalla cosiddetta “cura Brunetta” consiste nella scelta, che molti dipendenti stanno facendo in caso di malattie brevi, di prendere giorni di ferie, a fronte di eventi di malattia, proprio per evitare la decurtazione del già “magro” stipendio.
Certo è infatti che al personale la risposta che viene data è il taglio a gennaio delle buste paga e nessuna risorsa per maggiore produttività.
Nel frattempo in tutti gli enti vengono sottratti 30 euro non solo a chi è fintamente malato, ma anche a chi è veramente malato, a chi dona il sangue o il midollo osseo, assiste disabili e figli malati.
È evidente che queste misure, anziché puntare allo sviluppo, a miglioramenti qualitativi e quantitativi dei servizi delle Pubbliche Amministrazioni, alla tutela del diritto di cittadinanza di tutti, tagliano salari e stipendi e smantellano l’intervento pubblico per favorire le privatizzazioni nella gestione dei servizi essenziali.
La Funzione Pubblica Cgil di Siena è convinta che occorra riformare l’Amministrazione Pubblica in termini di efficienza e organizzazione, perché troppe volte i tanti che fanno il proprio dovere lo fanno, loro malgrado, con bassa produttività a causa delle carenze di organico che si perpetuano negli anni, di disorganizzazione e arretratezza del sistema e dei mezzi a disposizione, e quotidianamente sopperiscono alle carenze della propria Amministrazione con buona volontà e spirito di servizio.
Infine abbiamo una curiosità da soddisfare: ma se i “fannulloni di sinistra” sono così tanti, come sostiene il Ministro, come mai agli scioperi indetti dalla CGIL (di sinistra) partecipa, sempre secondo le scientifiche rilevazioni del Ministro, solo il 7% dei dipendenti?
Siena, 18 novembre 2008
Argomenti: CGIL, FP, pubblico impiego |