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Manovra – CGIL Siena: “Il Governo scarica sui lavoratori precari gli errori delle imprese”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 29, 2008
NOTA STAMPA
La manovra economica del nuovo Governo, con il maxi-emendamento in discussione in Parlamento, ci consegna un altro grave elemento di preoccupazione.
Infatti il nuovo art. 4-bis interviene sulle condizioni dei lavoratori precari.
Lo fa modificando la sanzione a carico dei datori di lavoro che si rendono colpevoli del mancato rispetto delle norme che consentono l’opposizione di un termine al contratto di lavoro solo per far fronte a particolari condizioni produttive ed organizzative previste dalla legge e dai contratti di lavoro.
La sanzione infatti viene modificata in caso di accertamento da parte del giudice dell’irregolarità passando dall’automatica trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato al pagamento di una sanzione economica oscillante dalle 2,5 alle 6 mensilità di retribuzione.
Una norma che anche in questa Provincia potrebbe interessare oltre 20.000 lavoratori e che per ora sembra tuttavia essere diretta solo alle cause in corso.
Una norma che vuole scaricare sui lavoratori, ed in modo preponderante sulle donne ed i giovani, gli errori delle imprese (vedi il caso dei 25.000 postini ricorrenti contro le poste) e che sottolinea come questo governo e questa maggioranza stiano lavorando per una generale trasformazione del mercato del lavoro in grado di supportare quell’idea sbagliata di liberismo che sembra guidarle.
Ne sono ulteriori e parziali testimonianze la riammissione del lavoro a chiamata oltre i settori del turismo e dello spettacolo, l’eliminazione della normativa contro le dimissioni in bianco, la riammissione della possibilità di poter continuare ad assumere con contratto a termine oltre i 36 mesi di durata del rapporto di lavoro, l’eliminazione delle garanzie introdotte lo scorso anno sul tema contributivo e retributivo nei casi di subappalto.
Noi pensiamo che questo Paese possa ritornare ad essere competitivo solo se si investe nelle capacità e nella professionalità del lavoro e certamente norme come questa ne sono l’antitesi.
Per questo siamo di fronte ad un ulteriore elemento che il governo, invece di tergiversare e scaricarne sul Parlamento le responsabilità, dovrebbe eliminare.
CGIL Siena
Siena, 28 luglio 2008