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CGIL, CISL e UIL, ridurre frammentazione sociale ripartendo da fisco e pensioni
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 10, 2014
CGIL, CISL e UIL, ridurre frammentazione sociale ripartendo da fisco e pensioni
10/06/2014 da www.cgil.it » ASCOLTA
Una piattaforma per rilanciare iniziative unitarie sui temi della previdenza e del fisco. Di questo si è discusso oggi nel corso della riunione degli esecutivi di CGIL, CISL e UIL che si è tenuta all’Auditorium di via Rieti a Roma.
Sul tema dell‘evasione fiscale, Camusso ha detto: “sappiamo che esiste il tema della riforma fiscale, ma è ragionevole immaginare che si possa fare, se nel frattempo sul terreno dell’evasione non cambiano le cose?”. Quello dell’evasione fiscale ha avvertito Camusso “non è un tema marginale, ma riguarda il fatto che c’è una parte del Paese che ha continuato ad arricchirsi anche perché poteva evadere”. Si tratta ha insistito la leader della CGIL “di una grande questione che determina la crescita della disuguaglianza sul terreno delle ricchezze del Paese. E’ un tema che riguarda i lavoratori e i pensionati che hanno visto crescere il carico fiscale e che, sì hanno avuto un bonus di 80 euro per certi redditi, ma questo non ha ripagato della progressiva crescita della tassazione sul lavoro e della sproporzione che c’è nella tassazione sui redditi rispetto a chi invece ha continuato ad evadere e accumulare patrimoni”. Fare un’operazione seria sull’evasione significa “cambiare delle regole vere, come noi indichiamo nella piattaforma, non bisogna inseguire la delega fiscale che continua a muoversi in una logica di aggiustamento”.
Altra vertenza, contenuta nella piattaforma e definita dal Segretario Generale della CGIL “unificante” e “unitaria” è quella sulle pensioni, tema che, secondo Camusso, con l’approvazione della legge Fornero ha generato un “vulnus nel rapporto tra lavoratori e sindacato. Da qui vogliamo, quindi, ripartire per migliorare la condizione dei lavoratori, dei pensionati, ma anche dei giovani”. Una vera vertenza sulle pensioni, secondo la leader della CGIL, non può prescindere dal “ricomporre interessi differenti e quindi riunificare la prospettiva previdenziale dei giovani con la prospettiva di chi ha il lavoro vicino alla pensione”.
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