Lavoro: Cgil, grave e inaccettabile due morti in poche ore
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 19, 2016
Operaio travolto e ucciso: Cgil, fatto grave e inaccettabile
La Cgil esprime “cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime e ai loro colleghi di lavoro” e “chiede alle autorità competenti di fare presto chiarezza su quanto si è verificato per accertare tutte le responsabilità”.
“In ogni caso – conclude il sindacato di Corso d’Italia – non si può e non si deve morire di lavoro. Un operaio che muore sul luogo di lavoro rappresenta sempre una sconfitta per tutto il Paese. Per questo il tema delle condizioni di lavoro, della sicurezza e della salute e prevenzione devono tornare al centro dell’agenda politica nazionale”.
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Ciampi: Camusso, uomo con altissimo senso istituzioni, segnò l’avvio della concertazione
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 19, 2016
Ciampi: Camusso, uomo con altissimo senso istituzioni, segnò l’avvio della concertazione
“La sua azione – aggiunge il leader della Cgil – ha sempre avuto come riferimento e guida la democrazia, la Costituzione, il bene del Paese, l’attenzione ai lavoratori e ai deboli. Ciampi ha sempre posto attenzione alla Costituzione materiale del Paese, ai legami forti della società civile, alla rappresentanza degli interessi che considerava indispensabili alla realizzazione dei valori repubblicani”.
“Fu Carlo Azeglio Ciampi – ricorda Camusso – che nel 1993, allora presidente del Consiglio, firmò con le parti sociali l’accordo sulla politica dei redditi e sull’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo, che segnò l’avvio della concertazione e del risanamento economico dell’Italia e che avrebbe portato, 10 anni dopo, all’ingresso nell’euro”.
“Alla moglie, ai figli e a tutta la famiglia – conclude Camusso – esprimiamo il cordoglio e la vicinanza di tutta la Cgil”.
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FDV Cgil e Tecnè: crolla fiducia economica famiglie e imprese italiane
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 17, 2016
FDV Cgil e Tecnè: crolla fiducia economica famiglie e imprese italiane
Roma 17 settembre – Le famiglie che prevedono un miglioramento della situazione economica dell’Italia nei prossimi 12 mesi scendono di 20 punti percentuali rispetto a gennaio e passano dal 46% al 26%. Salgono, invece, quante temono un peggioramento: 33% ad agosto rispetto al 21% di gennaio. Per la prima volta, negli ultimi 12 mesi, i pessimisti superano gli ottimisti.
Questa dinamica è accentuata se si osserva il sub-campione relativo a lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati. La quota di quanti temono un peggioramento sale al 37%, mentre scendono al 23% le famiglie che si attendono un miglioramento delle condizioni economiche del Paese.
Anche tra le imprese si registra un deciso calo della fiducia. A novembre il 31% prevedeva un miglioramento della situazione economica generale, mentre ad agosto la quota scende al 14%. Il calo delle attese positive non si trasforma, però, solo in pessimismo ma in una crescente percezione di stagnazione.
Seppur con dinamiche meno evidenti peggiora anche la percezione relativa alle aspettative personali (cioè della propria famiglia o impresa).
E’ quanto emerge dalla ricerca “Percezione economica delle famiglie e delle imprese” realizzata dalla Fondazione Di Vittorio e dall’Istituto Tecnè.
Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, “i dati della ricerca non stupiscono, vista la situazione dell’occupazione, in particolare dei giovani, il numero altissimo di persone in povertà assoluta o che rinunciano a curarsi per mancanza di mezzi, la stagnazione della produzione e dei consumi, il costante calo del potere di acquisto dei lavoratori e dei pensionati. In un Paese con queste difficoltà e in cui crescono le diseguaglianze è difficile essere ottimisti, in particolare se questa situazione si protrae da troppo tempo senza che vi siano segnali di una capacità di intervento”.
“Sono tutte condizioni – aggiunge il leader della Cgil – che verifichiamo quotidianamente nel rapporto con le persone e che identificano la differenza tra propaganda e realtà della condizione degli italiani. Per questo è urgente un cambiamento di fondo nelle politiche economiche e sociali, con interventi strutturali e non una tantum. Occorrono investimenti, a partire da quelli pubblici, per rilanciare nell’immediato e in prospettiva lo sviluppo. Occorre puntare sull’elemento di fondo dell’occupazione nella futura manovra economica, come la Cgil indica con le proposte avanzate con il suo Piano del Lavoro”.
In allegato lo studio “Percezione economica delle famiglie e delle imprese” realizzato dalla Fondazione Di Vittorio e dall’Istituto Tecnè.
PERCEZIONE ECONOMICA (2016-09)
Argomenti: CGIL |
Odg FILLEA CGIL su CONSULTAZIONE POPOLARE
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2016
Comitato Direttivo FILLEA-CGIL Siena 16 settembre 2016
Ordine del giorno su CONSULTAZIONE POPOLARE
Il Comitato Direttivo della FILLEA-CGIL di Siena conferma il giudizio complessivamente negativo in merito alla proposta di modifica costituzionale portata avanti dal Governo che vedrà una consultazione popolare nei mesi prossimi.
Condivide appieno e fa proprie le valutazioni contenute nel documento dell’Assemblea generale della CGIL Nazionale nel quale si giudica tale riforma un’occasione persa per introdurre quei necessari cambiamenti finalizzati a semplificare il funzionamento delle istituzioni.
Si sottolinea un evidente rischio di concentrazione di poteri e delle decisioni nelle mani di pochi senza migliorare e garantire stabilità della governabilità né tanto meno il coinvolgimento in processi democratici dei cittadini.
La Costituzione può essere modificata, ma non in questo modo e non in questa direzione; siamo soprattutto per modificarla insieme, con un coinvolgimento e con una larga condivisione di tutti, orientata a migliorare il funzionamento delle istituzioni e garanzia democratica per tutti i cittadini.
Pertanto, quello della FILLEA-CGIL di Siena è un “no convinto”. E, pur non aderendo a nessun comitato per il NO al fine di preservare la propria autonomia, il sindacato intende promuovere e favorire tra i lavoratori e i cittadini la partecipazione al voto con iniziative necessarie ed utili a far prevalere il NO.
Infine il Comitato Direttivo ritiene non di secondaria importanza l’esito sulla consultazione popolare anche in vista dei futuri referendum sul lavoro, per i quali la CGIL ha raccolto le firme ed è soggetto promotore, attraverso i quali intendiamo modificare gli aspetti negativi introdotti dal JOB-ACT.
Argomenti: Costituzione, FILLEA, referendum |
Guasto telefonico sede Abbadia S.Salvatore
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2016
Vi informiamo che si è verificato un guasto alle linee telefoniche della Camera del Lavoro di Abbadia San Salvatore. Vi invitiamo a recarvi di persona presso la nostra sede, oppure a contattare i seguenti cellulari:
RESPONSABILE DI ZONA: Tiziano Lazzarelli 3487155654
UFFICIO VERTENZE: Sonia Guerrini 3401733988
PATRONATO INCA: Mery Rappuoli 3488875610
Per ulteriori informazioni e recapiti è possibile contattare anche la sede provinciale di Siena allo 0577-2541.
Operaio travolto e ucciso a Piacenza: «Non è stata tragica fatalità»
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016
Operaio travolto e ucciso: «Non è stata tragica fatalità» 15 settembre 2016 ore 18.02 – da www.rassegna.it
“Non è ammissibile, infatti, – sottolinea il sindacato di Corso d’Italia – che si possa perdere la vita per difendere il proprio lavoro e i propri diritti. Quanto accaduto non doveva accadere e non si deve verificare mai più. La Cgil e le sue categorie – conclude la nota – da tempo denunciano e contrastano quanto avviene in un settore teoricamente strategico come la logistica, che nei fatti, troppo spesso, è caratterizzato da sfruttamento, disapplicazione dei contratti, lesione dei diritti e della dignità del lavoro”.
Anche la Fiom è intervenuta sull’uccisione del lavoratore a Piacenza: “E’ un episodio umanamente terribile e sindacalmente gravissimo: la vittima è stata schiacciata dall’autista di un camion che – secondo alcuni testimoni – sarebbe stato incitato da rappresentanti dell’azienda a forzare il picchetto che aveva bloccato i cancelli per difendere i diritti dei lavoratori sanciti in alcuni accordi sindacali che l’azienda non sta rispettando”, scrive il sindacato delle tute blu.
L’uccisione di Abdesselem El Danaf, prosegue la Fiom, “avviene in un momento in cui il diritto di sciopero viene messo in discussione – anche da parte delle autorità pubbliche e dallo stesso governo – e in un clima in cui il lavoro, i suoi diritti e le sue condizioni sono ridotti a una variabile dipendente degli interessi dell’impresa e della finanza. In particolare, nel settore della logistica assistiamo a un costante degrado delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori con un sistema di appalti, sub-appalti e false cooperative che determina condizioni di sottosalario e di lavoro precario privo di tutele, in cui proliferano le prestazioni illegali e il mercato delle braccia che ha come prime vittime i lavoratori immigrati”. Nel denunciare questa situazione, di fronte a ciò che è successo la scorsa notte a Piacenza, “esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia di Abdesselem El Danaf e ai suoi compagni di lavoro”, conclude.
“Cordoglio per la morte dell’operaio e rapida chiarezza sulle dinamiche dell’incidente”. E’ quanto chiede la Filt Cgil nazionale sui fatti di Piacenza. Il sindacato dei trasporti spiega che “questo fatto gravissimo accade in un territorio, come l’Emilia Romagna, dove è stato firmato il protocollo della legalità negli appalti della logistica, del facchinaggio e dei corrieri tra tutti i soggetti istituzionali e le associazioni imprenditoriali per migliorare la qualità dell’organizzazione del ciclo produttivo”.
“Da anni denunciamo in Emilia Romagna ed in altri territori – ricorda la federazione dei trasporti – la diffusione di un modello produttivo basato sullo sfruttamento e sulle basse condizioni di lavoro che spesso ha portato a scegliere l’interlocutore sindacale più accondiscendente ed a favorire accordi al ribasso ed in deroga al contratto nazionale. Di conseguenza in questi anni nelle piattaforme logistiche si sono sviluppate tecniche di mobilitazione sindacale particolarmente aggressive con blocchi illegittimi e selvaggi dell’attività con conseguenze, anche fisiche sui lavoratori iscritti al sindacato confederale. Per fermare questa dinamica in atto da troppo tempo occorre – chiede infine la Filt Cgil – oltre alla tutela delle emergenze, un intervento urgente e concreto da parte del ministero dell’Interno per ripristinare un clima di legalità e di convivenza sindacale in cui si tuteli diritto allo sciopero”.
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“Italia di mezzo opportunità di sviluppo”, a Perugia insieme sindacati e presidenti Toscana-Umbria-Marche
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016
“Italia di mezzo opportunità di sviluppo”, a Perugia insieme sindacati e presidenti Toscana-Umbria-Marche – da www.cgiltoscana.it
Il terremoto prima di tutto, come banco di prova fondamentale per l’Italia di Mezzo, questo progetto ancora in fase embrionale che punta a mettere insieme risorse, energie, reti e potenzialità di una parte importante del Paese, formata prima di tutto da Marche, Toscana e Umbria (il 12% del Pil nazionale), ma senza precludere ulteriori collaborazioni e assi con Lazio e Abruzzo. E proprio la sfida posta dal terribile sisma del 24 agosto rappresenta appunto una prima “messa alla prova” per questo progetto.
Lo hanno detto con forza oggi a Perugia, Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria, che in una gremita sala dei Notari hanno presentato alla cittadinanza e alle istituzioni le proprie proposte e idee per l’Italia di mezzo, contenute in un documento elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni.
A confrontarsi a Perugia con Cgil, Cisl e Uil c’erano i presidenti di Regione di Toscana e Umbria, Enrico Rossi e Catiuscia Marini, e l’assessora della Regione Marche, Manuela Bora (in sostituzione del presidente Ceriscioli impegnato nelle zone terremotate).
I sindacati, nell’introduzione di Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria, nella relazione di Walter Cerfeda, presidente dell’Ires Cgil Marche, e nelle conclusioni di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana, hanno sottolineato prima di tutto che quello dell’Italia di mezzo deve essere “un grande progetto economico, civile e sociale, prima ancora che istituzionale”. Non dunque un percorso calato dall’alto, “come è successo per le Province”, ma una costruzione “mattone dopo mattone” aperta alla partecipazione delle forze sociali e dei territori.
A partire, si diceva, dall’emergenza terremoto: l’Italia di mezzo – hanno proposto i sindacati – potrebbe elaborare una proposta unitaria per la ricostruzione, come primo atto concreto del Protocollo firmato a Bruxelles lo scorso 17 giugno dalle tre Regioni, per “riorientare parte delle risorse dei fondi europei verso Casa Italia, per un grande progetto comune per le zone interne e l’Appennino centrale, candidando questo riorientamento anche all’accesso ai fondi del Piano Juncker”.
Ma aldilà dell’emergenza contingente data dal terremoto, l’urgenza dell’Italia di mezzo sta nel fatto che “essa è oggi la condizione stessa, per competere nel mondo aperto in cui viviamo”. Perché, secondo Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni “nel mondo si compete solo fra sistemi integrati, senza dei quali, l’unico destino è quello della periferizzazione e della marginalizzazione”.
L’idea di fondo è che nella discussione sullo sviluppo del Paese sia necessario superare lo schema duale Nord-Sud, valorizzando invece di più l’asse Est-Ovest. “E’ evidente – scrivono Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni nel loro documento unitario – che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma è altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia”.
I sindacati hanno posto l’accento in particolare sulle potenzialità di una struttura produttiva “con radici solide e diffuse e punti di eccellenza”, di una “forza lavoro qualificata”, temi che necessitano però dell’organizzazione di “un flusso permanente di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico”. Per questo diventa strategica la messa a rete delle Università e dei centri di ricerca presenti sul territorio dell’Italia di mezzo, e che sono “tra i più importanti al mondo”. E però – sostengono i sindacati – servirebbe “la formazione di una cabina di regia, una sorta di CNR interregionale, capace di fare da front office per le imprese e da back office per i Centri di ricerca delle Università”.
La “messa a regime efficiente dell’insieme dei servizi pubblici essenziali”, la difesa di un modello di coesione e di benessere sociale “che rappresenta lo stesso Dna ed il tratto distintivo più forte delle nostre regioni”, e ancora, quel ‘capitale’ storico e culturale (ben 10 siti che la stessa Unesco ha riconosciuto patrimoni dell’Umanità) che può fare dell’Italia di mezzo “il distretto della bellezza”: sono questi, secondo Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria gli assi portanti su cui costruire il progetto di Italia di mezzo. Un progetto verso il quale i sindacati, da parte loro, hanno già cominciato a muoversi, “mettendo insieme i primi mattoni unitari per la costruzione di un sindacato dell’Italia di mezzo. Insieme siamo 6 milioni di donne e di uomini, il 12% del Pil del nostro Paese ed insieme possiamo anche avere l’ambizione di contribuire a realizzare un’Italia più bella, più solidale e più giusta”.
Argomenti: CGIL |
Perugia, prove di Regione unica Toscana-Umbria-Marche
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016
Sviluppo Italia di mezzo: «Una straordinaria opportunità» – da www.cgiltoscana.it
Cgil, Cisl e Uil di Toscana, Umbria e Marche dopo la presentazione di un documento unitario – c’era già stata la firma del protocollo d’intesa tra i tre Governatori di Umbria, Toscana e Marche a Bruxelles- per spingere nella direzione di una integrazione sempre più forte tra le tre regioni avvenuta il 30 giugno scorso, danno appuntamento a Perugia per una iniziativa pubblica in programma il 15 settembre.
Rafforzare le omogeneità e rendere vantaggiose le differenze, così l’Italia di mezzo – ovvero quell’area formata dalle regioni Toscana, Umbria e Marche e popolata da circa 6,2 milioni di abitanti – può rappresentare “una straordinaria opportunità di sviluppo”. A sostenerlo con convinzione (e non da oggi) sono Cgil, Cisl e Uil che questa mattina, 30 giugno, in contemporanea nelle tre regioni mediane, a Firenze, Perugia ed Ancona, hanno illustrato i contenuti di un documento – elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni – con il quale i sindacati intendono contribuire ad un progetto di collaborazione sempre più forte tra le tre regioni. Continua a leggere questo articolo »
Argomenti: CGIL |
Carta dei diritti: Venerdì 16 SETTEMBRE vieni a firmare in Val di Chiana!
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016
venerdì 16 SETTEMBRE
vieni a firmare per la
CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO
in Val di Chiana! Ti aspettiamo!
- a SARTEANO – mercato
ore 8.30-12.30
- a TORRITA DI SIENA – centro commerciale
ore 15.30-19.00
Argomenti: CARTA, CGIL, valdichiana |
Lavoratrici Global Service in presidio a Siena davanti a Poste Italiane
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016
La ditta Global Service soc. coop acquisisce le pulizie degli uffici postali della provincia di Siena dal 1° luglio 2014.
Viene raggiunto un accordo sindacale su base regionale (in quanto l’azienda gestiste più lotti in Toscana) dove si sancisce che il 22 di ogni mese sul conto corrente dei lavoratori devono essere accreditati gli emolumenti mensili.
Tale accordo non viene mai rispettato, se non per 2/3 volte dal 1° luglio 2014 ad oggi.
Nonostante il mancato rispetto, mensilmente su nostra sollecitazione, seppur in ritardo, il pagamento veniva effettuato nell’arco dei 7/8 giorni successivi. Negli ultimi tre mesi la situazione è peggiorata notevolmente.
Le dipendenti in questione sono circa una quarantina, per la grande maggioranza non raggiungono le 500,00/600,00 euro mensili, alcune famiglie sono monoreddito e vivono esclusivamente di quel salario.
Oltre al mancato o ritardato pagamento degli stipendi, l’azienda ad oggi non riconosce l’indennità chilometrica esatta, visto che quotidianamente le lavoratrici, per spostarsi da un ufficio postale all’altro, utilizzano la propria auto; così come previsto dal CCNL, spetterebbe loro un’indennità, ma ad oggi, in modo unilaterale, sono corrisposte delle cifre che non rispondono ai chilometri effettivamente fatti.
Infine vi sono delle differenze paga già contestate che l’azienda non intende riconoscere alle dipendenti.
Nel mese di aprile ci siamo rivolti alla DTL di Siena al fine di risolvere il problema, ma ad oggi, nonostante diverse convocazioni, l’azienda si è presentata una sola volta, non raggiungendo con la FILCAMS CGIL nessun accordo.
FILCAMS CGIL Siena
Argomenti: appalti, aziende, FILCAMS, presidio, pulizie, scioperi |