La Cgil su Casa Pound a Chianciano Terme
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 23, 2016
su:
Nazione Siena
Corriere di Siena
e Huffingtonpost:
Da Genova a Chianciano, dal Movimento Sociale a CasaPound: quando la storia insegna poco o nulla
Argomenti: CGIL |
Crisi, investimenti crollati di quasi 110 mld. -29.8 % tra 2007 e 2015, nessun indicatore economico peggio di così
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 22, 2016
Crisi, investimenti crollati di quasi 110 mld. -29.8 % tra 2007 e 2015, nessun indicatore economico peggio di così – da www.cgiltoscana.it
Al netto dell’inflazione, tra il 2007 e il 2015 gli investimenti in Italia sono scesi di ben 109,7 miliardi di euro, pari – in termini percentuali – a una diminuzione di 29,8 punti. Nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale così importante. In termini reali, fa sapere l’Ufficio studi della Cgia, l’anno scorso lo stock investito è stato pari a 258,8 miliardi di euro.
I settori che hanno subito la riduzione più pesante sono stati i mezzi di trasporto (autoveicoli, automezzi aziendali, bus, treni, aerei) in flessione del 49,3 per cento (-12,4 miliardi di euro) e i fabbricati non residenziali (capannoni, edifici commerciali, opere pubbliche) con un calo del 43,5 per cento (-44 miliardi). I comparti dei computer/hardware e dell’abitazione, sottolinea la Cgia, hanno invece fatto segnare una variazione negativa del 28,6 per cento (i primi -1,8 miliardi, il secondo -28,7).
Pesanti anche le cadute subite dal settore degli impianti e dei macchinari (che non include i mezzi di trasporto, i computer/hardware e le telecomunicazioni) che ha registrato una variazione negativa del 27,5 per cento (-23,9 miliardi).
Solo le telecomunicazioni (+ 10,2 per cento) e le attività riconducibili alla ricerca e sviluppo (+11,7 per cento) non hanno risentito della crisi. Nell’ultimo anno, comunque, abbiamo invertito la tendenza. Se nel 2014 l’ammontare complessivo degli investimenti era stato di 256,7 miliardi, nel 2015 è salito a 258,8 (+ 0,8 per cento), continua la Cgia.
Le imprese sono il settore istituzionale che in misura superiore agli altri ha ‘tagliato’ di più. Sempre nel periodo tra il 2007 e il 2015, la contrazione in termini reali degli investimenti è stata del 31,5 per cento. Seguono le amministrazioni pubbliche (-28,2 per cento), le famiglie consumatrici (-27,5 per cento) e le società finanziarie (-3,5 per cento). L’Ufficio studi ricorda che, posto pari a 100 il totale degli investimenti nominali presenti in Italia nel 2015, il 60 per cento circa era riconducibile alle imprese e un altro 25 per cento circa alle famiglie consumatrici.
Se analizziamo quanto è successo negli ultimi decenni, ci accorgiamo che l’ammontare complessivo degli investimenti fissi lordi reali registrati l’anno scorso (258,8 miliardi di euro) è quasi lo stesso che avevamo nel 1995 (264,3 miliardi di euro). In buona sostanza siamo ritornati allo stesso livello di 20 anni fa. In prospettiva, però, le cose sembrano destinate a migliorare. Secondo quanto riportato nel Def 2016, quest’anno dovremmo registrare una crescita del 2,2 per cento, nel 2017 del 2,5, nel 2018 del 2,8 e nel 2019 del 2,5 per cento, spiega la Cgia.
“Gli investimenti – sottolinea Paolo Zabeo della Cgia – sono una componente rilevante del Pil. Se non miglioriamo la qualità dei prodotti, dei servizi e dei nostri processi produttivi siamo destinati a impoverirci. Senza investimenti questo Paese non ha futuro”.
”Ricordo, altresì, che le imprese contribuiscono per oltre il 60 per cento del totale nazionale degli investimenti – continua Zabeo -. Pertanto, ha fatto bene il Governo nei giorni scorsi ha mettere a disposizione 40 miliardi di interventi in infrastrutture, ambiente e turismo e a inserire nell’ultima legge di Stabilità la possibilità per le aziende di ammortizzare al 140 per cento gli acquisti dei nuovi beni strumentali. Tuttavia rimane un problema: affinché le imprese e i lavoratori autonomi possano sfruttare quest’ultima possibilità, è necessario che le banche ritornino a erogare il credito. Altrimenti, le Pmi quali risorse utilizzeranno per investire visto che tradizionalmente sono sottocapitalizzate e a corto di liquidità?”.
Nonostante permangano molte difficoltà, il sistema Paese evidenzia qualche segnale di ripresa. Sebbene le variazioni siano ancora molto contenute, dall’inizio di quest’anno una buona parte degli indicatori sono preceduti dal segno positivo, rileva la Cgia. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nei primi 6 mesi del 2016 l’occupazione segna un +1,3 per cento e nei primi 4 mesi di quest’anno il commercio al dettaglio ha registrato un +0,3 .
La produzione industriale è salita dell’1,5 per cento. I dati riferiti al primo trimestre, invece, ci dicono che il fatturato dei servizi è cresciuto dell’1,5 per cento, gli investimenti dell’1,8, i consumi delle famiglie dell’1,5 e il traffico autostradale dei veicoli pesanti del 4,9 per cento. Bene anche il trend delle ore di cassa integrazione (Cigo+Cigs+Cig in deroga) che nei primi 6 mesi dell’anno è sceso del 6,5 per cento. In controtendenza, invece, il fatturato dell’industria (-0,8 nel primi 5 mesi dell’anno), gli ordinativi (-2,5 sempre nei primi 5 mesi del 2016) e l’export (-0,4 per cento nel primo trimestre).
“Purtroppo – conclude il segretario della Cgia Renato Mason – questi dati rimangono ancora troppo fragili per rilanciare definitivamente la crescita e abbassare in maniera incisiva la disoccupazione. Con un Pil che per l’anno in corso dovrebbe crescere attorno allo 0,6-0,7 per cento, abbiamo bisogno di ritrovare la fiducia degli investitori, introducendo delle misure importanti verso la progressiva riduzione delle tasse e rilanciare i consumi interni e gli investimenti pubblici anche in deficit, per ridare slancio a un Paese che continua a camminare con il freno a mano tirato”. (Adnkrnos)
Argomenti: CGIL |
Forestale, la scelta «scellerata» del governo. Cgil, la partita non è chiusa continuerà.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 17, 2016
Forestale, la scelta «scellerata» del governo. Cgil, la partita non è chiusa continuerà.
da www.cgiltoscana.it
Quasi 30mila gli illeciti contro il patrimonio naturale e animale scoperti e fermati quasi interamente dal corpo nel 2015. Fp Cgil: “Con il suo smantellamento, chi se ne occuperà?Quasi 30mila gli illeciti accertati tra filiera agroalimentare, bracconaggio degli animali e racket delle specie protette, oltre 6mila i sequestri e 11mila le persone denunciate. Circa 37mila gli ettari andati in fumo per gli incendi dolosi. Sono solo alcuni dei dati che compongono il grande quadro sul business delle ecomafie. Un business che ogni anno frutta intorno ai 20 miliardi di euro, secondo le stime di Legambiente.
Un circuito di ecoreati scoperti e fermati soprattutto dal corpo Forestale dello Stato. Un esercito di 8mila tra uomini e donne che, per quasi 200 anni, ha protetto il patrimonio naturale del paese, la sicurezza alimentare e la tutela della biodiversità, e ha contrastato ogni sorta di illeciti contro l’ambiente, il maltrattamento di animali e delle specie protette. Questo fino al 28 luglio scorso, quando, in Consiglio dei ministri, il governo Renzi ha decretato il suo scioglimento e il suo accorpamento nell’arma dei Carabinieri.
“Un fatto grave e una scelta scellerata”, così commenta la Fp Cgil nazionale l’approvazione del decreto. “Si cancella nei fatti un corpo cruciale nel contrasto e nella prevenzione delle violazioni dell’ambiente, privando così i cittadini stessi di una forza estremamente utile. Funzioni che difficilmente troveranno spazio nei Carabinieri, specializzati, invece, in attività di investigazione e repressione dei crimini, anche di quelli ambientali”.
Per la categoria Cgil dei servizi pubblici, però, “la partita non si chiude qui. Continuerà, anche per vie legali, il nostro impegno per la tutela degli uomini e delle donne della forestale e del lavoro che questi svolgono al servizio dei cittadini. Lo smantellamento del corpo Forestale è molto grave anche perché, per questa via, si sopprimono non solo le funzioni dell’unica polizia ambientale del nostro paese, ma anche tutti i diritti civili e sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori. È per questo che abbiamo già predisposto, di concerto con la Cgil, una strategia legale da mettere in campo non appena verranno resi noti il decreto legislativo approvato e i decreti attuativi”, conclude il sindacato. di Federica Cametti da rassegna.it
Argomenti: CGIL |
Concorso, organici, trasferimenti: cari prof, raccontateci la vostra odissea
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 12, 2016

Commercio, Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria proclamano sciopero per Ferragosto
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 11, 2016
Commercio, Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria proclamano sciopero per Ferragosto
11 agosto 2016 – da www.cgiltoscana.it
Le Organizzazioni Sindacali di categoria, Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana ribadiscono la contrarietà alle aperture degli esercizi commerciali nelle Festività e ne chiedono il rispetto del significato e del valore sociale.
Le liberalizzazioni degli orari e le aperture domenicali e festive attuate in questo ultimi anni, non hanno portato nessun beneficio all’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno aumentato la precarietà e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro, come le recenti aperture NON STOP H24 stanno a dimostrare.
Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana riconfermano la contrarietà alla liberalizzazione degli orari commerciali prevista dall’art.31 del decreto legge “salva-Italia” e chiedono la modifica di tale legge, ed esprimono nuovamente la volontà di normare, con il confronto fra le parti sociali e Istituzionali, la materia delle aperture domenicali e festive e degli orari, demandando ai territori e alla contrattazione la loro definizione, per un modello sostenibile del lavoro, del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi.
Per contrastare le scelte unilaterali che alcune aziende attuano, Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana proclamano LO SCIOPERO E L’ASTENSIONE DAL LAVORO PER L’INTERA GIORNATA DEL 15 AGOSTO 2016.
Argomenti: commercio, FILCAMS, scioperi |
Intervista a Susanna Camusso
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 11, 2016
Oggi sul Corriere della Sera, Enrico Marro firma un’intervista al segretario generale della Cgil Susanna Camusso nella quale si parla molto di pensioni, dell’insufficienza delle risorse che il Governo, secondo le indiscrezioni circolate in questi giorni, starebbe mettendo sul piatto, di Ape, ma anche di rinnovi contrattuali e di referendum.
Integrale al link ➡️ http://goo.gl/4ZwOJ1
Argomenti: CGIL |
Chiusura estiva sedi CGIL Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2016
vi ricordiamo che TUTTE le nostre sedi rimarranno chiuse
da lunedì 15 AGOSTO a venerdì 19 AGOSTO
riapriranno LUNEDI’ 22/08/2016
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
Pensionati, pensionandi, giovani, con queste anticipazioni, mancano le risposte e la vertenza deve continuare.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2016
da fb CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro
9 agosto 2016
“Pensionati, pensionandi, giovani, con queste anticipazioni, mancano le risposte e la vertenza deve continuare”. Con un tweet questa mattina, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, è tornata a commentare le notizie di stampa sulle pensioni. Dopo l’intervento secco di ieri con cui aveva definito “striminzite” e non “rilevanti”, come aveva invece promesso il ministro del lavoro Poletti ai sindacati, le risorse di cui si parla (1,5 milioni di euro) per gli interventi correttivi alla Fornero/Monti.
Una vertenza ancora tutta aperta, quindi, quella sulle pensioni.
Argomenti: CGIL |
BASTA FEMMINICIDI
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2016
Non basta fare le leggi, bisogna poi applicarle. Siamo ancora in attesa che venga applicata la Convenzione di Istanbul in ogni sua parte. Dei finanziamenti stanziati dalla legge del 2013 sul femminicidio, una volta arrivati nelle casse regionali, nella maggior parte dei casi, si è persa traccia.
Il problema è che le misure di questo governo contro la violenza, oltre alle reazioni estemporanee di indignazione e al cordoglio per i familiari delle vittime, sono scarsamente finanziate, improntate a sicurezza, emergenza, ordine pubblico.
Allora, bene le cabine di regia e l’attivazione del Comitato interistituzionale per dare attuazione al piano antiviolenza, ma non basta. Bisogna agire in fretta e attuare misure efficaci di contrasto alla violenza, e la prima cosa fare è, appunto, non chiudere i centri antiviolenza, che ad oggi sono la miglior risposta sul fronte della tutela.
Anche la prevenzione è determinante, perché la violenza maschile sulle donne non è un fatto privato, ma un tema politico che nasce dalla disparità fra i sessi e dalle discriminazioni, dal linguaggio, da una scuola che non ne parla.
L’arretratezza in cui ci muoviamo è la causa della tragedia del femminicidio, delle violenze fisiche e psicologiche. Ne è prova anche la reticenza degli uomini a prendere la parola, e a continuare a consideralo un problema di qualche maschio violento o malato, non di un sistema, che dunque, non li riguarda. Sarebbe invece ora che scendessero in campo.
Argomenti: CGIL |
Opportunità di lavoro in Ferrovie, l’appello di Filt Cgil
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 8, 2016
Opportunità di lavoro in Ferrovie,
l’appello di Filt Cgil
Argomenti: FILT |