FILCAMS CGIL sul nuovo piano industriale di COOP Centro Italia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 9, 2016
Voucher: un sistema facile per aggirare qualsiasi norma sui contratti, i diritti e le retribuzioni.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 9, 2016
I Voucher, “Nati per i piccoli lavoretti sono diventati un grande affare”, scrive Walter Passerini ieri su La Stampa
http://www.ow6.rassegnestampa.it/cgilipad/PDF/2016/2016-02-08/2016020832386762.pdf
100 milioni di voucher, buoni lavoro del valore nominale di 10 euro – di cui 7.50 al lavoratore e il resto in tasse e contributi-, venduti nel 2015. Un sistema facile per aggirare qualsiasi norma sui contratti, i diritti e le retribuzioni. Un affare, certo, ma per chi?
(da fb CGIL Nazionale)
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Contratti: Camusso, rinnovo alimentare punto alto mediazione sindacati imprese
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 8, 2016
Contratti: Camusso, rinnovo alimentare punto alto mediazione sindacati imprese
06/02/2016 Procedere ora per altri settori
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Riprendiamoci Colonia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 5, 2016
Quello che è accaduto nella notte di Capodanno in Germania è parte di una guerra sul corpo delle donne fatta di abusi, violenze, femminicidi e condotta anche nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre città.
di Susanna Camusso
(da www.cgil.it e www.cgiltoscana.it – Editoriale del Segretario generale della Cgil pubblicato il 4 febbraio su www.radioarticolo1.it in occasione della manifestazione europea di Colonia contro la violenza di genere)
Tornare a scrivere di Colonia non è facile. Eppure occorre farlo perché, come dimostra la cronaca di questi giorni con i fatti terribili di Pozzuoli, Brescia e Catania, quello che è accaduto nella notte di Capodanno in Germania è parte di una guerra sul corpo delle donne fatta di abusi, violenze, femminicidi e condotta anche nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre città.
E’ un attacco sistematico che non salva nessuno. Non ci sono uomini che non hanno responsabilità e che possono scagliare la prima pietra e altri -uomini “stranieri” – sui quali invece ricadono tutte le colpe. Per questo motivo le richieste di espulsione di massa dei migranti, seguite a quella spaventosa serata, mi sono parse subito strumentali. Se si riflette, se si mettono in relazione gli eventi, se non si cede ai pregiudizi come ha fatto la destra, si comprende perché l’appello “Tutte a Colonia il 4 febbraio” non conosce confini e non ha nazionalità né religione.
La giornata di oggi è un richiamo contro la violenza di genere che continua a essere un tratto di dominio e di incapacità nel riconoscere la dignità dell’altra persona. La religione, sfera privata per eccellenza, è soltanto un pezzo dell’idea perenne secondo cui le donne devono essere sottomesse. Per questo motivo sono convinta che ci sia un problema di secolarizzazione che investe le nostre società. Quando la religione si fa Stato le donne soffrono. Vale per la shari’a, ma non solo. La strada della laicizzazione è lunga ed è un patrimonio – ancora incompiuto – anche per la cultura europea.
Per tutte queste ragioni dobbiamo riflettere ancora molto su Colonia e dobbiamo aprire un dibattito pubblico, interrogarci su come affermare la piena libertà delle donne, renderla dichiarata e inviolabile, difendere le loro scelte e la loro autodeterminazione. Nulla è scontato. Interroghiamoci allora sulla nostra società. Certo, pure, sull’integrazione e sui modelli di accoglienza, ma senza dimenticare che nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre città il corpo delle donne cade vittima di questa guerra che ho appena descritto.
E’ la libertà delle donne metro e misura della democrazia di un Paese perché siamo noi donne a difendere e determinare il cambiamento. Noi donne non stiamo zitte. Noi femministe non siamo tutte uguali. Abbiamo una mente e un corpo. Parlare di Colonia oggi, manifestare per le vittime di Colonia è il nostro modo di dire basta.
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Sindacati e RSU della GSK: “A rischio il reparto sviluppo con i suoi 200 lavoratori”.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 4, 2016
Il principale sito italiano per la produzione di vaccini contro la meningite perde la sua unicità.
Sindacati e RSU della GSK: “A rischio il reparto sviluppo con i suoi 200 lavoratori”.
Siena, 4 Febbraio 2016 – Non per molto tempo ancora, ma ad oggi l’unica industria farmaceutica in Italia ad avere al suo interno tutto il processo di lavorazione dei vaccini, a cominciare dalla Ricerca e dallo Sviluppo, è nel territorio senese.
Purtroppo, in seguito alla cessione da parte di Novartis a GSK delle attività svolte a Siena e Rosia, la nuova multinazionale ha deciso di non mantenere all’interno del proprio perimetro produttivo il reparto di Sviluppo (Technical Development), ritenuto RIDONDANTE, favorendo viceversa il sito presente in Belgio.
Come preannunciato alle sigle sindacali e ai lavoratori, GlaxoSmithKline intende cedere tutti i lavoratori del sito senese che fanno parte di questo fondamentale dipartimento ad una diversa azienda; procedura che dovrebbe concretizzarsi entro Giugno-Luglio 2016.
Le persone interessate dalla eventuale cessione di ramo d’azienda saranno più di 200: scienziati e tecnici di alto livello che con il loro impegno e la loro passione hanno sviluppato importanti vaccini salvavita quali Menjugate, Menveo e Bexsero, efficaci protezioni contro le diverse forme di meningite in tutto il mondo.
L’azienda interessata all’acquisizione non è stata al momento resa nota, ma nell’eventualità che la cessione non dovesse concretizzarsi l’intero dipartimento sarà considerato motivo di esubero occupazionale, con prevedibili conseguenze di carattere sociale e perdita di un prezioso know-how, non solo a livello territoriale ma anche e soprattutto su scala nazionale.
Per questi motivi le Organizzazioni Sindacali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, la RSU e i lavoratori chiedono a GSK un impegno concreto affinché siano fornite garanzie di continuità lavorativa e un piano industriale definito e concreto per il futuro della nuova azienda.
FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL e RSU GSK Vaccines Siena
Consultazione straordinaria degli iscritti Cgil
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 4, 2016
Le iscritte e gli iscritti alla CGIL sono chiamati ad esprimere, con il voto, la propria opinione sulla “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”. Perché la dignità e la libertà di chi lavora sono patrimonio di tutti, anche tuo.
Scarica qui il testo

Argomenti: CGIL |
Al Cefoart di Siena corso seminariale su: “Le vie naturali per il benessere e la bellezza”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 3, 2016
Al Cefoart di Siena corso seminariale su: “Le vie naturali per il benessere e la bellezza”
45 ore di incontri e lezioni rivolte agli operatori del benessere: estetisti, operatori termali, operatori di Wellness & SPA, parrucchieri, ecc.
Un corso seminariale di 45 ore rivolto agli operatori del benessere che intendono approfondire le proprie conoscenze su erboristeria, alimentazione e cosmetologia al fine di migliorare lo stato di benessere psico-fisico della persona.
Una tecnica ed un’arte di promozione del benessere, in armonia con l’ambiente; aperta alle novità della ricerca ma con una solida tradizione ricca di contenuti.
Obiettivo generale delle sessioni seminariali proposte da Cefoart di Siena (ente bilaterale di Cna, Confartigianato e sindacati Cgil, Cisl, Uil senesi) è quello di fornire al corsista gli strumenti adatti all’adozione di stili di vita salubri, di suggerire l’uso di alimenti, integratori e prodotti di libera vendita, nonché di individuare le modalità di recupero e mantenimento dell’equilibrio energetico ottimale, indispensabile garanzia di ben-essere.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, il corso prevede una serie di seminari tenuti rispettivamente dal Responsabile Scientifico del Corso Dott.ssa Claudia Francalanci, da una farmacista iscritta all’albo, un’erborista e un dietista, al fine dell’acquisizione di conoscenze organizzate; attestate, altresì, da un documento finale di partecipazione e frequenza al percorso stesso.
Chi fosse interessato potrà rivolgersi all’Agenzia Formativa di Via delle Arti per ottenere tutte le informazioni concernenti le lezioni.
“Questo corso – spiega Antonio Parlapiano, Direttore di Ce.Fo.Art – punta a fornire le conoscenze di base su cibo ed alimentazione sotto gli aspetti nutrizionali e fisiologici per farne un utilizzo finalizzato alla modulazione ed al mantenimento della nostra salute fisica, mentale ed emotiva. Attraverso una alimentazione sana ed all’uso appropriato degli alimenti è infatti possibile migliorare – conclude il Direttore – lo stato di benessere psico-fisico, prevenire la comparsa di disturbi ed aumentare la resistenza dell’organismo alle aggressioni esterne e allo stress”. Durante il corso seminariale saranno, infine, fornite le conoscenze di base, anche ai fini di una fruizione personale, di vari presidi salutistici naturali.
Con il modulo di cosmetologia si affronteranno invece concetti di dermatologia cosmetica per proporre le modalità di intervento di drenaggio, di idratazione, di rassodamento e di riempimento della cute. Il tutto finalizzato a sviluppare una capacità ad effettuare azioni per mantenere lo stato di salute, non solo della pelle, ma di tutto l’organismo. Non mancheranno poi approfondimenti sui nuovi principi cosmetici attivi sul derma, nonché i prodotti anticaduta per capelli. Il tutto sarà inserito nel quadro più generale della nuova normativa sui prodotti cosmetici.
Più in generale i Corsi seminariali sono rivolti a coloro che sono alla ricerca di un percorso di crescita personale.
Per maggiori dettagli ed informazioni, nonché per iscriversi è possibile contattare Ce.Fo.Art (via delle Arti, 4) Siena, al numero 0577. 530142.
Argomenti: CE.FO.ART, formazione |
Lavoro: Cgil, forzatura parlare di successo Jobs Act, dati preoccupanti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 2, 2016
Lavoro: Cgil, forzatura parlare di successo Jobs Act, dati preoccupanti da www.cgil.it
02/02/2016 Sorrentino: “Saldo occupati 2015 identico a quello del 2014, anno in cui Jobs act e sgravi alle imprese non erano in vigore”
“Nel dicembre 2014 – spiega Sorrentino – l’Istat registrava un aumento in valore assoluto di +109 mila occupati su base annua, con una crescita dello 0.5%: si tratta esattamente dello stesso saldo del 2015, +109 mila persone occupate e +0.5% (vedi immagine). Al di là della paradossale coincidenza – prosegue – viene da chiedersi se davvero si può parlare di effetto miracoloso del Jobs act e di riuscita delle politiche di elargizione alle imprese dell’esonero contributivo se la tendenza è uguale all’anno precedente, anno in cui non c’erano né i vantaggi fiscali né i licenziamenti illegittimi facilitati”.
La segretaria confederale della Cgil sottolinea che “la cancellazione dei diritti fatta con il Jobs act e 3,5 miliardi di euro alle imprese in tre anni attraverso l’esonero contributivo hanno prodotto +48 mila posti di lavoro: parlare di successo appare una forzatura”.
“La politica – sostiene Sorrentino – ha la responsabilità di verificare l’efficacia delle iniziative legislative, e se questi sono i dati occorre riflettere sulla reale portata del Jobs act”. “Anche perché – aggiunge – nell’ultimo trimestre del 2015 si registra contemporaneamente la crescita degli inattivi ( +0.2%, pari a +32mila), dato che segnala un aumento dello scoraggiamento delle persone nella ricerca di occupazione e l’urgenza di un investimento serio sulle politiche attive. Cosa che finora non è stata fatta – sottolinea – considerando la nuova agenzia Anpal, nata senza risorse e senza strumenti e non ancora operativa, e la vertenza dei lavoratori dei centri per l’impiego, che assume connotati sempre più drammatici e di incertezza. Come si vede quindi – continua la dirigente sindacale – siamo alla solita vecchia politica, grandi proclami, scarsi risultati, e soprattutto un uso sbagliato delle risorse”.
“Per questi motivi, di fronte al fallimento delle riforme epocali che hanno snaturato il diritto del lavoro scegliendo di delegare alle imprese la crescita e di svalutare l’occupazione, la Cgil ha presentato la sua proposta di Carta dei diritti universali”, ricorda Sorrentino. “Ci vuole una svolta radicale – conclude – sia sul fronte degli investimenti che sulla regolazione del mercato del lavoro. Se le risorse date alle imprese dalla legge di stabilità avessero finanziato un serio piano di politiche attive e progetti di inserimento lavorativo, l’occupazione prodotta sarebbe stata più alta e di maggiore qualità”.
Argomenti: CGIL |
Personale Bar Università: aperta procedura di licenziamento
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 2, 2016
PERSONALE BAR UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA: APERTA PROCEDURA DI LICENZIAMENTO
Siena, 2 febbraio 2016 – Colpo di scena: niente stipendi, niente datore di lavoro, ma procedura di licenziamento per i lavoratori dei Bar Università degli Studi di Siena.
“Nel tardo pomeriggio di ieri – annunciano Samuele Bernardini e Beatrice Bernini, rispettivamente Filcams Cgil e Fisascat Cisl – abbiamo ricevuto la lettera di apertura della procedura di licenziamento per i lavoratori con 6 persone in esubero. E’ un atto intimidatorio, di prevaricazione, per una situazione che non hanno certo creato i lavoratori, ma i responsabili del Consorzio Gruppo Greco, nonché della Giesse Ristorazione affidataria del servizio. Non hanno trovato l’accordo a loro confacente con l’Università ed ora a farne le spese sono i lavoratori!”.
Ancor prima che arrivasse la notizia della procedura di licenziamento le organizzazioni sindacali hanno fatto richiesta ufficiale di istituire un tavolo con le parti interessate presso il Rettorato; successivamente, vista la gravità del comportamento tenuto dai responsabili del Consorzio Greco, Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno chiesto anche al Prefetto di convocare un incontro con tutte le parti interessate, Università-Consorzio-Sindacati.
“In questo momento – sottolineano Samuele Bernardini e Beatrice Bernini – i lavoratori si trovano di fronte ad una situazione paradossale e non si fermeranno certo di fronte a tanta ingiustizia, sono coesi e fortemente consapevoli che quelle sono le loro postazioni lavorative da decenni e che non può arrivare qualcuno che mette in dubbio l’impegno e la dedizione del loro operato”.
“Noi, forti della loro determinazione, – proseguono i sindacalisti – non cederemo per motivo alcuno a questa provocazione. Il Consorzio Greco-Giesse Ristorazione sta tentando tutte le strade per persuadere i lavoratori ad una resa, non solo sta mettendo di fronte una Istituzione come l’Università degli Studi di Siena ad una responsabilità e ad un’immagine ridicola, non solo ha un atteggiamento padronale nei confronti del proprio personale, ma adotta lo stesso comportamento anche nei confronti dell’Università stessa: “Non avete ascoltato le mie esigenze? Allora licenzio i lavoratori!”.
“Chiediamo alle istituzioni di intervenire per assicurare una continuità occupazionale – concludono Filcams Cgil e Fisascat Cisl – e a tutti i lavoratori, soprattutto a quelli che operano negli appalti, di mostrare solidarietà a questi colleghi che stanno lottando per i loro diritti e la loro dignità”.
Argomenti: appalti, aziende, FILCAMS |
CGIL, CISL e UIL su Fondazione MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 2, 2016
Siena, 2 febbraio 2016 – Le ultime dichiarazioni del Presidente della Fondazione MPS, che hanno sollevato un’intera comunità nell’assumere univoca posizione, lasciano spazio a poche interpretazioni.
In gioco, nel caso di trasferimento della sede direzionale e legale della Banca in altro territorio, non c’è solo il prestigio di questa città; in gioco ci sono posti di lavoro, ergo, famiglie, individui, normalissime persone che in questa banca hanno investito tempo, prospettive, sogni e speranze e, soprattutto, hanno mostrato capacità, professionalità e grandissimo attaccamento ai valori di questo territorio. Individui che per il loro ruolo non hanno certo potuto incidere su nessuna delle inopportune scelte gestionali i cui effetti oggi li coinvolgono più di quanto si potesse immaginare. Se la direzione della Banca venisse trasferita le conseguenze per moltissime di queste persone sarebbero devastanti. E non solo, che fine potrebbe fare l’inestimabile patrimonio artistico culturale e immobiliare della Banca?
Allora la domanda che ci poniamo è: prima di rilasciare qualunque dichiarazione in merito all’adeguatezza o meno della norma statutaria che sancisce il radicamento al territorio, non sarebbe stato più intelligente porsi almeno l’interrogativo se una tale dichiarazione fosse necessaria?
Oppure sorge spontaneo il dubbio che “l’autorevole” Presidente in questione abbia informazioni che avrebbe, a nostro parere, il dovere di condividere con quella collettività che rappresenta.
Clarich presiede la Fondazione perché questo territorio ha espresso nei suoi confronti fiducia sulle sue capacità nello svolgere questo compito soprattutto in un momento così difficile. Le lecite aspettative sui risultati del suo operato da parte della collettività erano quelle di uno sforzo per la tutela del patrimonio economico, culturale e sociale di questa città.
Tutelare vuol dire preservare, difendere, salvaguardare; questo era ed è l’unico compito che il Presidente deve svolgere per rispettare il vincolo di fiducia espresso dal territorio. Siamo tutti perfettamente consapevoli delle enormi difficoltà da affrontare e superare per mantenere questa ‘tutela’, ma siamo altrettanto consapevoli che l’unico modo per farlo è condividere il problema e le possibili soluzioni, cosa che finora non è stata presa neanche marginalmente in considerazione. D’altra parte il Presidente in più occasioni aveva già mostrato totale incapacità relazionale; il fatto, ad esempio, di aver affermato che i Sindacati Confederali non rappresentano interlocutori della Fondazione ne è una conferma.
La dichiarazione di Clarich, allora, non lascia realmente spazio alle interpretazioni: l’inopportunità è sicuramente una dote che lo contraddistingue. Non solo sarebbero doverose delle pubbliche scuse, ma soprattutto un mutato atteggiamento nei confronti di tutti i soggetti che dalle scelte della Fondazione e dalla gestione della Banca ne subiscono le dirette conseguenze.
È importante precisare, inoltre, che la parvenza di vecchie prospettive accomodanti per la collettività, sintetizzabili nelle possibili nuove erogazioni da parte della Fondazione, non potrà mai più costituire fondamento alcuno per un benestare sulla gestione e sulle scelte che riguardano la collettività. Che si sappia in maniera chiara che è definitivamente finito il tempo degli “specchietti per le allodole”. Questo territorio vuole ricostruire e non certo tornare ad attorcigliarsi lungo percorsi che l’hanno condotto dove si trova oggi. Ricostruire con nuove logiche e nuove prospettive, consapevoli che l’intelligenza e la sensibilità impongono la non ripetizione degli errori.
Sarebbe invece opportuno, da parte della Fondazione, tornare a riappropriarsi del ruolo e del legame con la Banca aprendo un dibattito pubblico, dovuto non solo a livello formale ma soprattutto a livello morale e culturale in favore di una crescita e di una stabilità complessiva del territorio di riferimento.
CGIL, CISL e UIL Siena
Argomenti: CGIL, Fondazione MPS, MPS |