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‎#FacciamoChiarezza

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 19, 2016

12508757_10153874591733988_6758717853465106503_n‪#‎FacciamoChiarezza‬. Le norme sul licenziamento dei lavoratori della Pa che violano le regole ci sono già. Il Governo, piuttosto che metterne a punto altre, dovrebbe adoperarsi affinché funzionino, sennò viene il sospetto che si tratta di misure strumentali che parlano al legittimo disagio di un Paese in sofferenza. Questo è ciò che in queste ore abbiamo detto e ripetuto e che non va assolutamente confuso con la difesa a oltranza dei “fannulloni” .
Se c’è un problema di tempistica – il premier ha parlato di una contrazione di tempi- è perché più in generale i tempi della giustizia in Italia sono inaccettabili. Tanto che in Europa la nostra giustizia viene considerata ultima, dopo quella di Malta. Tanto che questo tema è tra le ragioni principali per cui troppi imprenditori stranieri non investono.
Se davvero il Governo vuole dare una scossa al Paese, lo facesse destinando risorse e mezzi alla nostra Giustizia, rendendola veramente efficiente, veloce e funzionale. Così da potere, in tempi certi, giudicare i responsabili di ciascun reato, siano essi dipendenti della Pa o ricchi e potenti manager o uomini d’affari. Come i tanti, troppi personaggi che in questi anni hanno frodato migliaia di cittadini, svuotato aziende, messo sul lastrico risparmiatori e lavoratori ricavandone magari anche buonuscite milionarie. Fatti per i quali nessuno dagli scranni del Governo o del Parlamento ha ritenuto necessario ridurre tempi dei procedimenti o le tutele.
Le leggi speciali o ad hoc non fanno mai bene a un Paese. Servono norme e un sistema efficiente e giusto. Per tutti.

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Lavoro: Cgil, Renzi sbaglia, crescita occupazione dopata, ripresa strutturata non c’è

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 19, 2016

Lavoratore_1Lavoro: Cgil, Renzi sbaglia, crescita occupazione dopata, ripresa strutturata non c’è

da www.cgil.it

19/01/2016 Sorrentino: “Bene aumento occupazione, ma lontana sconfitta precariato. Serve Carta dei diritti universali”

“Renzi dovrebbe rileggere il comunicato dell’Inps, in cui si rileva che lo stimolo all’occupazione viene dal doping dell’esonero contributivo e non dal Jobs act. Inoltre l’Istituto evidenzia una quota elevata di trasformazioni contrattuali (+25,8% quelle di rapporti a termine, +25,3% quelle di rapporti di apprendistato) più che nuove attivazioni (+9,7%)”. Così Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil, commenta i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps e ribatte alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio.

“La crescita dell’occupazione è senza dubbio un fatto positivo – continua Sorrentino – ma preoccupano molto il numero altissimo di voucher, lievitati di oltre il 67% tra gennaio e novembre scorsi rispetto al corrispondente periodo del 2014, e l’aumento delle assunzioni con contratti a termine (+45.817)”.

“Abbiamo la sensazione di essere in presenza, più che di una ripresa strutturata, di un utilizzo utilitaristico delle nuove norme da parte delle imprese, guidate dalla convenienza economica. Ma da qui a dire che si è sconfitto il precariato ce ne vuole”, conclude Sorrentino, sottolineando che “per questo la Cgil ha lanciato la Carta dei diritti universali del Lavoro”.


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La Cgil presenta la ‘Carta dei diritti universali del lavoro’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 18, 2016

Banner_Carta_diritti_universaliLa Cgil presenta la ‘Carta dei diritti universali del lavoro’ – da www.cgil.it

18/01/2016 » Video: conferenza stampa Susanna CamussoFOTO

“Oggi prende il via una stagione di mobilitazione straordinaria con l’idea che al termine di questa campagna partirà la raccolta delle firme per una proposta di legge di iniziativa popolare”. Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, dal palco montato di fronte alla stazione Termini in occasione della conferenza stampa di presentazione della ‘Carta dei diritti universali del lavoro’ (testo integrale), ossia il nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici.Una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, che a partire dai prossimi giorni sarà al centro delle assemblee nei luoghi di lavoro e dei pensionati, per la consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti alla Cgil (verbale). “Abbiamo bisogno – ha spiegato Camusso – di avere tutti la forza di reagire a una stagione che ha generato un po’ di rassegnazione. Servono forza ed energia per questo abbiamo pensato alla consultazione interna tra gli iscritti della Cgil, anche per preparare la mobilitazione necessaria”.

Il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. “Parliamo all’insieme del mondo del lavoro – ha sottolineato Camusso -: ai lavoratori dipendenti, a tempo indeterminato o meno, pubblici e privati, ai precari in tutte le varie forme, e al mondo del lavoro autonomo. Non si è mai costruita una operazione con queste caratteristiche e per questo la consideriamo una grande sfida di ricostruzione di un profilo di valore del lavoro”.

Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. Per ricostruire un diritto del lavoro a tutela della parte più debole nel rapporto di lavoro.

La “sfida” che la Cgil lancia oggi, ha concluso il segretario generale “è quella di proporre il lavoro come punto di creazione della ricchezza del nostro Paese, ma anche come punto di vita dignitoso delle persone”.

Materiali grafici


Argomenti: CGIL |

Settima salvaguardia: le domande vanno presentate entro il 1° marzo 2016

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 18, 2016

banner EsodatoSettima salvaguardia: le domande vanno presentate alla DTL o all’INPS entro il 1° marzo 2016

PER SAPERNE DI PIU’

 

Argomenti: CGIL, INCA, patronato |

La Cgil lancia un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. 18 gennaio conferenza stampa Camusso

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 16, 2016

Carta_dei_dirittiLa Cgil lancia un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. 18 gennaio conferenza stampa Camusso

12/01/2016 da www.cgil.it

Lunedì, 18 gennaio, alle ore 12, a Roma in Piazza dei Cinquecento, in un’area allestita nel parcheggio di fronte alla stazione Termini, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, terrà una conferenza stampa per presentare la Carta dei Diritti Universali del Lavoro, ovvero un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei  lavoratori.Una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, che a partire dai prossimi giorni sarà al centro delle assemblee nei luoghi di lavoro e dei pensionati, per la consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti alla Cgil. L’obiettivo è ambizioso: far diventare la Carta una legge d’iniziativa popolare per ridare dignità a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici.

Il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze.

Per ricostruire un diritto del lavoro a tutela della parte più debole nel rapporto di lavoro.

 

Argomenti: CGIL |

Cgil, Cisl e Uil approvano documento su nuovo modello contrattuale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 15, 2016

Bandiere_unitarieCgil, Cisl e Uil approvano documento su nuovo modello contrattuale

14/01/2016 da www.cgil.it

Oggi, giovedì 14 gennaio, si sono riuniti a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti, gli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil che hanno approvato, all’unanimità, il documento “Un moderno sistema di relazioni Industriali. Per uno sviluppo economico fondato sull’innovazione e la qualità del lavoro”.

Di seguito riportiamo la premessa del documento.

Premessa

L’esigenza che il Paese sappia cogliere i timidi segnali di ripresa, derivanti in massima parte da fattori esterni alla nostra economia, richiedono la definizione di un nuovo progetto di relazioni industriali per l’intero mondo del lavoro e dell’impresa, in grado di affermare il ruolo delle parti sociali come elemento fondante di democrazia, di tutela e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, oltre che di promozione della crescita economica e sociale del Paese.

Un moderno ed innovativo sistema di relazioni industriali può consentire di fare del lavoro e dell’impresa, pienamente valorizzate nella loro funzione sociale ed economica, leve importanti sulle quali agire per un cambiamento profondo del Paese e, inoltre, confermare i corpi intermedi della società come fattori centrali della necessaria modernizzazione e crescita democratica.

Un nuovo sistema di relazioni industriali deve avere natura inclusiva, per meglio esprimere la capacità delle parti sociali di rappresentanza del lavoro e dell’impresa, profondamente trasformata nel corso di questi anni, sia con l’accentuarsi di diffusi fenomeni disgregativi, in particolare nel mondo degli appalti, delle collaborazioni e nelle forme flessibili estreme; sia con l’emergere di nuove realtà settoriali e professionali, che impongono una evoluzione delle prassi sindacali oltre i tradizionali confini culturali.

L’impianto concettuale del progetto di relazioni industriali si rivolge anche al sistema delle Pubbliche Amministrazioni, componente essenziale dello sviluppo economico e sociale del Paese, nell’ambito di una declinazione adeguata alle caratteristiche del settore.

I pilastri del nuovo sistema di relazioni industriali

Il nuovo sistema di relazioni industriali che Cgil, Cisl e Uil propongono al confronto di tutte le associazioni di impresa poggia su tre pilastri:

  • La contrattazione
  • La partecipazione
  • Le regole

L’esperienza del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, si è sviluppata soprattutto sul terreno della contrattazione collettiva e della necessaria mediazione sociale tra lavoro e impresa. Proporre una qualificazione dell’attività contrattuale, che valorizzi le intese realizzate negli ultimi anni, comporta estendere tale esperienza, soprattutto per renderla più inclusiva, senza rinunciare per questo alle necessarie discontinuità col passato, consapevoli che si tratta di piani inscindibili, di cui la stessa Costituzione evidenzia il valore, in virtù della funzione sociale attribuita al lavoro, all’impresa ed ai loro soggetti di rappresentanza.

Argomenti: CGIL |

Bar Università degli Studi di Siena: sciopero del personale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2016

filcamsBAR UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA: SCIOPERO DEL PERSONALE

Filcams Cgil e Fisascat Cisl: “Purtroppo esistono ancora datori di lavoro padronali”

Siena, 14 gennaio 2016 – Filcams Cgil e Fisascat Cisl, insieme alle RSA, hanno proclamato per il 18 gennaio lo sciopero dei dipendenti senesi – circa una ventina – della Giesse Ristorazione srl consorziata al Consorzio Gruppo Greco Srl aggiudicatario dell’appalto per la gestione dei bar dell’Università degli Studi di Siena.

Le organizzazioni sindacali ed il personale tutto, ad oggi, non hanno avuto notizie in merito agli stipendi di novembre e dicembre 2015 ancora non corrisposti, mentre confermano la corresponsione della 13ma mensilità.

“Le promesse – spiegano Samuele Bernardini, Filcams Cgil, e Beatrice Bernini, Fisascat Cisl non sono state mantenute: il giorno di riapertura dei bar, l’11 gennaio, siamo stati contattati dal responsabile del personale del Consorzio Greco, abbiamo ascoltato il suo dissenso in merito alla posizione tenuta dalle sigle sindacali interne all’Università che avevano appoggiato la vertenza astenendosi dall’utilizzo del servizio bar e alla richiesta di certezze sugli stipendi abbiamo avuto la promessa che il giorno stesso sarebbe arrivata comunicazione circa una data certa entro la quale sarebbero state accreditate le somme”. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: FILCAMS, scioperi, università |

Disoccupazione agricola: domande entro il 31 marzo 2016

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2016

disoccupati agricoli A4 2016

Hai lavorato nel 2015

con un contratto a termine in agricoltura?

Forse hai diritto

all’indennità di disoccupazione

e non lo sai.

Il termine per la domanda scade

il 31 marzo 2016.

Recati presso gli uffici

del Patronato INCA CGIL

della provincia di Siena.

Argomenti: CGIL, disoccupazione agricola, INCA, patronato, servizi |

RAPPRESENTARE IL LAVORO: il 20 gennaio a Firenze

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2016

Rappresentare il lavoroRAPPRESENTARE IL LAVORO.
Il 20 gennaio ne parliamo a Firenze presso lo Spazio Alfieri, via dell’Ulivo 6, dalle 15 alle 19, con il prof. Michele Prospero, Manuele Marigolli Associazione politico-culturale La Parte Mancina, Ubaldo Nannucci Presidente Provinciale ANPI Firenze, Dalida Angelini Segretaria Generale CGIL Toscana, Maurizio Brotini Segretario CGIL Toscana, Mirko Lami Segretario CGIL Toscana, Daniela Cappelli Segretaria Generale SPI-CGIL Toscana, Paola Galgani Segretaria Generale CdL Metropolitana Firenze, Rossano Rossi Segretario CGIL Empolese-Valdelsa, Mauro Fuso, CGIL Firenze, Claudio Guggiari Segretario Generale CdL Siena, Paolo Gozzani Segretario Generale CdL Massa-Carrara, Alessandro Mugnai Cgil Segretario Generale CdL Arezzo, Gianfranco Francese Segretario Generale CdL Pisa, Stefano Cristiano Sinistra Lavoro, Daniela Lastri Comitato per una nuova Sinistra in Toscana ed in Italia, Diego Blasi Left Lab Prato e Alfredo Strambi, già Presidente Commissione Lavoro Senato.
Promuove l’Associazione politico-culturale La Parte Mancina. L’iniziativa è aperta.

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Camusso: “I contratti spettano alle parti sociali, il governo pensi a rinnovare l’intesa sul pubblico”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 13, 2016

Camusso_4Intervista a Susanna Camusso sul ‘Quotidiano Nazionale’

13/01/2016 In una intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ il segretario generale della Cgil: “i contratti spettano alle parti sociali, il governo pensi a rinnovare l’intesa sul pubblico”

Segretario Susanna Camusso, è vero che domani, di fronte a 5 mila delegati della Cgil, presenterete a Bologna una proposta di carta di diritti fondamentali dei lavoratori per cambiare il Jobs act e reintrodurre l’articolo 18? «Noi avviamo una consultazione straordinaria degli iscritti della Cgil su una proposta di legge di iniziativa popolare per ricostruire i diritti universali dei lavoratori, indipendentemente dal rapporto contrattuale che hanno. Tutti, lavoratori dipendenti e autonomi, devono avere i fondamentali diritti del e nel lavoro. Devono poter usufruire del riposo, della maternità, della formazione, degli ammortizzatori, della proprietà intellettuale e della tutela giuridica».

Allora come è nato l’equivoco che volete il reintegro per i licenziamenti illegittimi? «C’è una forte tentazione di leggere tutto questo come l’anti-Jobs act. Noi vogliamo essere molto più ambiziosi, pensare al futuro, riscrivere l’intero diritto del lavoro. L’insieme delle leggi e delle apparenti deregolazioni intervenute negli anni non hanno dato frutti. Forse bisogna ricostruire un punto di universalità dei diritti per tutti i lavoratori. C’è bisogno di diritti che permettano a ognuno di essere un lavoratore non subalterno ma subordinato».

Domani Cgil, Cisl e Uil presentano anche l’intesa raggiunta sul nuovo modello contrattuale. Renzi ha detto “sbrigatevi o ci pensa il governo”. Cioè sarà lui a definire un salario minimo contrattuale. «Come il presidente del Consiglio sa, noi siamo pronti. Forse parlava a Confindustria. Resta il fatto che le democrazie considerano il modello di relazioni industriali una prerogativa delle parti sociali, non l’oggetto dell’intervento del governo. Peraltro, sarebbe bene che lui iniziasse a fare la sua parte rinnovando i contratti pubblici».

Renzi dice che ci sono troppi sindacati. «L’articolo 39 della Costituzione prevede che l’iscrizione al sindacato sia libera, quindi è il volere e la libertà dei lavoratori a decidere quanti sindacati ci sono».

Molti osservatori sostengono che il sindacato è arrivato a una intesa unitaria solo per non farsi scavalcare dal governo… «Osservatori che hanno uno sguardo strabico. Non si discute mai l’oggetto dei conflitti. Il problema per loro è solo misurarsi sulle dichiarazioni di Renzi».

Federmeccanica vuole superare la centralità del contratto nazionale spostando tutto sul contratto aziendale, ma introduce forme di welfare integrativo. «La Federmeccanica sostiene che gli aumenti contrattuali valgono per il 5% dei lavoratori. E l’altro 95%? E poi tutto il sistema di previdenza complementare e la sanità integrativa stanno nei contratti da lungo tempo. Possono rientrare nella contrattazione aziendale. Quel che non va bene è sostenere che essendoci contrattazione sul welfare, non c’è più bisogno del salario».

Se la Confindustria risponde picche alla proposta sindacale che cosa accade? «Le relazioni industriali dipendono dal confronto tra le parti, che richiede tempo e può determinare conflitto. Bisogna costruire delle mediazioni. Noi siamo convinti che occorra più partecipazione, non più esclusione».

La vostra proposta di modello contrattuale cosa può portare in termini di produttività e di aumento di ricchezza? «L’obiettivo è di redistribuire ricchezza verso il lavoro».

Per il sindacato il contratto nazionale disegna anche i paletti per il contratto aziendale. Non è un po’ troppo? «E’ sempre stato così. La contrattazione di primo livello ha una funzione regolatoria. Serve all’insieme del sistema, evitare dumping al suo interno e alle aziende per capire l’insieme dei costi».

In tempi di inflazione zero, le imprese minacciano di riprendersi i soldi dati in più con i contratti. E’ un rischio reale? «Diciamo che è un tentativo per non dare aumenti».

Prevedete che a determinare gli aumenti contrattuali d’ora in poi sarà un indicatore macroeconomico. Quale? «Pensiamo a una pluralità di indicatori, a una serie di parametri che considerano la produttività nazionale e su fattori economici di distribuzione del reddito».

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