25 novembre: ‘La libertà non si ferma’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 24, 2015
‘La libertà non si ferma’: 25 novembre giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
20/11/2015 da www.cgil.it
In Italia le leggi sulla violenza contro le donne sono in linea con gli standard europei, ma le tutele effettive no. Tanto da spingere l’Onu, nelle osservazioni formulate nel quarto rapporto periodico pubblicato nei giorni scorsi, a lanciare un monito al nostro Paese al fine di assicurare effettiva tutela alle donne.
- Manifesto di Mauro Biani
Argomenti: CGIL |
CGIL per 25 novembre: ‘La violenza contro le donne non può essere pane quotidiano’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2015
25 novembre 2015: “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
30.000 buste per il pane con un messaggio Cgil e Spi verranno distribuite in tutta la provincia
Siena, 23 novembre 2015 – In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Coordinamento Donne dello Spi Cgil Siena e il Dipartimento Pari Opportunità della Cgil Siena distribuiranno presso i forni della provincia di Siena 30.000 buste per il pane con la scritta ‘La violenza contro le donne non può essere pane quotidiano’. Un messaggio importante da far arrivare in maniera capillare nelle case, in quei luoghi dove ogni giorno si consumano le peggiori violenze, luoghi sicuri che si trasformano in prigioni.
La frase sarà corredata da un’immagine tratta da un’idea degli studenti e delle studentesse del Liceo artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena ed accompagnata dai recapiti telefonici di zona (Siena, Valdelsa, Amiata e Valchiana) delle associazioni a cui rivolgersi in caso di bisogno.
“Ringraziamo per la disponibilità e la sensibilità – sottolineano le donne delle Cgil – tutti i forni che hanno aderito alla nostra iniziativa, in particolare il Panificio Sclavi, che ci omaggerà di pagnottine che distribuiremo presso la Camera del Lavoro di Siena, alla Lizza, nella giornata del 25 novembre. Ringraziamo inoltre l’azienda di trasporti Tiemme per la sensibilità dimostrata, dato che trasmetterà lo stesso messaggio sui monitor degli autobus di linea”.
Cgil e Spi Cgil si augurano che questo sia solo l’inizio di una più proficua collaborazione con altri soggetti del territorio, perché come recita lo striscione che tutti gli anni il sindacato espone sulla terrazza della Camera del Lavoro di Siena ‘La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti’. “Quindi – concludono le donne della Cgil – sconfiggiamola insieme!”.
Coord. sindacati MPS: “Delibera irricevibile”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2015
Chiusura sede di Siena 1 dicembre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2015
Martedì 1 dicembre la sede della Cgil di Siena rimarrà chiusa
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
FLORAMIATA: l’appello del Comitato Direttivo FLAI CGIL
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 22, 2015
FLORAMIATA: L’APPELLO DEL COMITATO DIRETTIVO FLAI CGIL
Siena, 22 novembre 2015 – Il Comitato Direttivo della Flai Cgil provinciale, sindacato dei lavoratori dell’agroindustria, esprime solidarietà e sostegno alla RSA e a tutte le maestranze di Floramiata.
Riconoscendo l’intenso lavoro svolto dalla Categoria in queste settimane nell’affrontare questa difficile situazione, il Comitato Direttivo auspica che tutti i soggetti, a partire da quelli politici ed istituzionali del territorio fino alla Regione Toscana, lavorino per la ricerca di soggetti imprenditoriali che possano acquisire e rilanciare Floramiata.
Questo complesso e difficile momento potrà essere superato da tutti solo di fronte ad un futuro certo per l’azienda e alla garanzia occupazionale di tutti i lavoratori.
Naturalmente il Comitato Direttivo della Flai Cgil continuerà a seguire l’evolversi della situazione con forte impegno ed interesse.
Argomenti: amiata, aziende, FLAI |
#notinmyname
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 21, 2015
Anche la Cgil oggi in piazza Roma e Milano con le comunità musulmane italiane per dire NO AL TERRORISMO IN NOME DI DIO
#notinmyname
Argomenti: CGIL |
#PiùTagliMenoDiritti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2015
Il Taglio al Fondo dei Patronati previsto nella Legge di stabilità significa che dovrai pagare per servizi oggi gratuiti come le pratiche per la maternità, infortuni, pensione…
Protesta con noi. Manda un tweet al presidente del Consiglio per dirgli #PiùTagliMenoDiritti
Argomenti: CGIL, INCA, patronato |
Non restiamo senza Assistenza fiscale, non restiamo #SenzaCaf
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2015
Il taglio di 100 milioni di euro previsto dalla Legge di Stabilità mette a rischio la sopravvivenza dei Caf.
#SenzaCaf niente Red, niente 730, niente Isee, niente Unico.
Quasi la metà dei contribuenti italiani rimarrebbe senza assistenza fiscale. Ne soffrirebbero soprattutto i ceti più deboli e le persone anziane.
Pensiamo ad esempio a cosa accadrebbe se non fosse più possibile rivolgersi ai Caf per compilare il modello Isee. Si tratta di un documento necessario per gode…re delle prestazioni sociali agevolate per servizi essenziali. Tra queste lassegno di maternità, gli asili nido, sconti sulle bollette di luce e gas e tasse universitarie. Per non parlare del supporto, oggi indispensabile, per chi deve presentare la dichiarazione dei redditi (modello 730) o modificare il precompilato fornito dallo Stato.
Con la petizione pubblicata su change.org chiediamo ai Parlamentari della Repubblica Italiana di cancellare il comma 3 dellarticolo 33 del Ddl Stabilità che prevede la riduzione dei fondi per i servizi di assistenza fiscale.
https://www.change.org/p/non-restiamo-senza-assistenza-fiscale-non-restiamo-senzacaf
Legge di Stabilità 2016 – INCA CGIL: “Pubblicazione decreti applicativi non cancella ragioni protesta contro tagli fondi patronati”.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2015
Legge di Stabilità 2016: La pubblicazione dei decreti applicativi non cancella le ragioni della protesta contro i tagli dei fondi ai patronati.
E’ davvero curioso che proprio mentre la legge di Stabilità attacca i patronati riducendo loro per l’ennesima volta le risorse del Fondo, arrivi con un ritardo di quasi 6 mesi la pubblicazione dei decreti applicativi della riforma dei patronati prevista nella precedente manovra finanziaria, a cui era subordinato l’impegno a non chiedere ulteriori sacrifici a questi istituti. Quasi a dire che l’impatto della riduzione delle risorse ad essi destinati possa essere in qualche modo compensato dalla previsione di una compartecipazione del cittadino alle spese per le prestazioni richieste.
Tale impostazione conferma la volontà del governo di far ricadere sui cittadini l’onere di far pagare loro quanto finora era fornito dai Patronati in forma assolutamente gratuita e universale. Al di là del merito dei decreti, è ridicolo che negli stessi decreti si richiami la dicitura “sentiti i patronati”, come se ci fosse stato un confronto su tali importanti novità. Niente di tutto ciò è avvenuto; fatto salvo un incontro veloce, prima dell’estate, a cui è seguito un silenzio di tomba, che ci ha lasciato nella totale incertezza e confusione circa le reali intenzioni del governo per la definizione di nuove regole che inevitabilmente devono regolare questa nuova materia. Per questa ragione, il nostro giudizio si conferma negativo sia nel metodo che nel merito.
L’impegno del governo assunto lo scorso anno era finalizzato a valorizzare e ad ampliare l’attività di tutela degli istituti di patronato, mentre quello che appare oggi in tutta evidenza è quello di depotenziare la mobilitazione che in tutto il paese sta prendendo forma contro tagli ingiustificati e del tutto inadeguati ad avviare un processo serio di riorganizzazione della rete dei patronati.
Qualsiasi taglio, sia esso di 48 o di 28 milioni di euro, secondo le prime indiscrezioni di stampa, lascia inalterato il nostro giudizio negativo sulla possibilità per i Patronati di sopportare un altro sacrificio, senza avere ricadute significative occupazionali e sull’attività svolta.
E’ ora che il Governo faccia chiarezza. Con i tagli ai fondi, costantemente intaccati da cinque anni, con le riduzioni di 90 milioni di euro dal 2010 al 2013 e poi con altri 35 milioni dello scorso anno, non si fa nessuna buona riforma. Anzi, si spiana la strada a un mercato dei servizi dove i cittadini più bisognosi di tutela saranno costretti a pagare per prestazioni cui hanno diritto per legge.
Così come è già successo lo scorso anno, il Parlamento si faccia portavoce della esigenza espressa anche dall’oltre milione di cittadini che lo scorso anno hanno firmato la petizione contro lo smantellamento del diritto alla gratuità della tutela previdenziale e socio assistenziale, cancellando qualsiasi ipotesi di taglio dei fondi ai patronati dalla legge di Stabilità.
L’Inca, insieme alla Cgil e agli altri principali patronati, continuerà la mobilitazione e l’opera di controinformazione verso i cittadini e i parlamentari fino all’ultimo minuto utile per cambiare una norma sbagliata tesa a colpire quei corpi intermedi tanto indispensabili per i cittadini quanto preziosi per gli stessi enti di previdenza.
INCA CGIL
Roma, 18 novembre 2016
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Cgil, la più apprezzata dai lavoratori
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2015
Cgil, la più apprezzata dai lavoratori

È la Cgil il sindacati più apprezzato dai lavoratori. A dirlo è la ricerca “L’immagine del sindacato” commissionata dalla Cisl su un campione di mille lavoratori e pensionati iscritti, presentata in occasione della Conferenza nazionale organizzativa programmatica della Cisl apertasi lunedì 16 novembre a Riccione. La Cgil incassa voti da 6 a 10 dal 64,8 per cento dei lavoratori dipendenti, la Cisl si situa al 61,3 per cento, la Uil si attesta al 52,8 e Confindustria al 47,4. La ricerca (secondo quanto riporta un’anticipazione dell’agenzia Dire) rivela poi che quasi il 40 per cento dei lavoratori dipendenti ritiene di ricevere servizi di valore economico superiore al valore dell’iscrizione.
Sono iscritti a una sigla tre lavoratori su dieci, mentre uno non lo è ora ma lo è stato in passato. Generale è anche l’apprezzamento per l’attività sindacale: solo il 7 per cento di chi è iscritto non è intenzionato alla conferma, mentre il 10 per cento di chi non lo è vorrebbe farlo. Per quanto riguarda invece la facilità di ricevere l’invito a iscriversi, in cima alla classifica si trovano pubblico impiego e lavoratori ultra-quarantenni con contratto a tempo indeterminato; in fondo gli under 40 con altri tipi di contratto.
La ricerca indaga anche altri aspetti molto interessanti. Il 54 per cento dei lavoratori dipendenti vuole che le parti sociali si occupino di questioni generali, quali lo sviluppo, l’ occupazione, le pensioni e la sanità. Circa la metà del campione è convinto della validità e necessità del contratto nazionale, ma la percentuale decresce con l’età: i giovani, infatti, sono più attenti alla contrattazione aziendale. Infine, il rapporto tra governo e parti sociali: il 76 per cento preferisce il dialogo, mentre il restante 24 è più favorevole allo scontro.
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