Tabelle paga alimentaristi industria ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga barbieri e parrucchieri ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Guggiari interviene sulla vertenza MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Le attenzioni che sulla vertenza Monte si rincorrono mi obbligano a ribadire che la questione principale per il MPS e’ ritornare ad avere una gestione redditiva anche per evitare il suo allontanamento da Siena. Come raggiungere quest’obbiettivo sta nella capacità dell’Azienda di intervenire su più fronti.
La CGIL di Siena ha deciso all’inizio di questa crisi di evitare accordi che producessero disoccupazione coatta e ciò vale anche per il MPS che ha proposto un piano industriale che necessita di importanti cambiamenti.
La difficile trattativa in corso fra le Organizzazioni di categoria e la Banca, per quanto ci riguarda, ha in primo luogo questo obbiettivo e non può prescindere da un generale efficientamento che deve trovare il suo perno nelle potenzialità interne e nell’attaccamento dei suoi dipendenti. Una banca che sia vicino al territorio, ai suoi bisogni, alle famiglie ed al sistema produttivo non può non tenerle in considerazione.
Credo che in questo momento tutto ciò che mina l’unità del mondo sindacale non renda giustizia dello sforzo che stiamo producendo per trovare quelle soluzioni che al tavolo delle trattative devono essere conquistate e che traguardano appunto all’occupazione.
Non e’ il momento dei particolarismi e delle strumentalizzazioni ma di atteggiamenti che responsabilmente puntino a riconfermare una banca in salute, fiore all’occhiello di questo territorio e datore di tanta buona occupazione.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
Siena, 1 ottobre 2012
Tabelle paga commercio ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Riforma del lavoro: le nuove amenità di una legge labirinto
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Riforma del lavoro: le nuove amenità di una legge labirinto
Prosegue l’aggiornamento del Dossier in progress che la CGIL sta costruendo per rendersi conto della dimensione dei problemi creati dalla Riforma Fornero e dei motivi per cui è necessario cambiarla. MiniASpI per gli stagionali e diritto allo status di disoccupazione: cosa è cambiato e come ci si muove nel labirinto della riforma » Vai al Dossier
28/09/2012 da www.cgil.it
Di seguito pubblichiamo un nuovo contributo al Dossier CGIL sugli effetti reali della legge Fornero sul mercato del lavoro. Si tratta di un approfondimento sulle ‘amenità’ della legge 92/2012 in materia di applicazione della MiniASpI per i lavoratori stagionali e di mantenimento dello status di disoccupati e relativi diritti.
- MiniASpI e stagionali: già in una precedente segnalazione (lettera CGIL al Ministro) la CGIL aveva segnalato il rischio che la nuova disposizione del MiniASpI non potesse trovare applicazione nei confronti di quanti avessero svolto lavori stagionali nel corso del 2012. Ma purtroppo l’analisi della legge ha evidenziato un altro rischio molto grave. Infatti la legge (art.2 comma 21) dice che il MiniASpI sarà erogata “detratti gli importi già fruiti nel corso dell’anno”. Ciò significa che un lavoratore stagionale che lavori, ad es., da giugno a settembre nel corso del 2013 e quindi abbia avuto versamenti contributivi per 17 settimane avrà sì il MiniASpI per 8,5 settimane a decorrere da ottobre 2013, ma, se non avrà un’altra occasione di impiego prima del periodo giugno- settembre dell’anno successivo, nel 2014 non potrà beneficiare di alcuna indennità!!
Basta fare il conto: un lavoratore che avesse lavorato per i mesi giugno/settembre 2013 avrà beneficiato di una MiniASpI per 8 settimane e mezzo (la metà delle 17 settimane lavorate); ebbene, nei 12 mesi antecedenti ottobre 2014, data presumibile in cui il lavoratore presenterà la domanda per il periodo giugno/settembre 2014, quel lavoratore ha già beneficiato di 8,5 settimane di MiniASpI…che è esattamente quanto gli spetterebbe in base alle prestazioni lavorative svolte nel 2014! Ergo, la MiniASpI, per la stragrande maggioranza dei lavoratori stagionali, si percepirà…a stagioni alterne!!
- A chi sarà mantenuto lo status di disoccupati e i diritti relativi?: Il sistema in vigore prima della riforma Fornero consentiva l’acquisizione dello stato di disoccupazione non solo in caso di totale assenza di un rapporto di lavoro subordinato, bensì anche nel caso di svolgimento di lavoro in parasubordinazione (co.co. co, co.co.pro ) o di lavoro autonomo. Vale a dire che qualsiasi lavoro dava titolo ad acquisire e conservare lo status di disoccupato, purché garantisse un reddito annuale inferiore al reddito minimo escluso da imposizione fiscale. ( 8.000,00 euro per i rapporti di lavoro subordinato e parasubordinati, 4.500,00 per i lavoratori autonomi). La nuova legge ha invece eliminato il reddito come elemento per mantenere lo status di disoccupato, e pertanto potranno acquisire e mantenere lo status di disoccupato solo coloro che non svolgono alcun tipo di attività lavorativa.
Insomma, a partire dal 1/1/ 2013 dovranno essere cancellati dagli elenchi anagrafici dei Centri per l’impiego tutti coloro che attualmente hanno titolo all’iscrizione in quanto percettori di redditi minimi (per es. occupati a part-time, con un rapporto di lavoro autonomo o di para subordinazione). L’altra modifica che produrrà un forte impatto su un cospicuo numero di persone è l’aver previsto che lo status di disoccupato si sospende solo in caso di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato inferiore a 6 mesi. Ne consegue che un contratto di lavoro di natura parasubordinata o autonomo non determina la sospensione dello stato di disoccupazione bensì la perdita. Tale nuova formulazione dello stato di disoccupazione potrà produrre notevoli impatti dal punto di vista sociale, considerato che lo stato di disoccupazione è la condizione per una serie di benefici ed agevolazioni, quali per esempio l’erogazione di indennità previdenziali o l’esenzione dalle spese sanitarie. Il non consentire il mantenimento dello status di disoccupazione anche in presenza di redditi minimi, incoraggerà i lavoratori disoccupati ad accettare occasioni di lavoro al nero al fine di non perdere lo status di disoccupato.
Argomenti: CGIL |
Province: il punto di vista di chi ci lavora
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2012
Province: il punto di vista di chi ci lavora
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Siena, la RSU, la FP CGIL e la FPL UIL hanno, in tempi non sospetti, criticato aspramente la cosiddetta riforma delle Province come riforma fatta per cercare di dare una risposta, in maniera del tutto errata, all’antipolitica e non per costruire una nuova architettura istituzionale più efficiente. Una riforma che sembra ignorare del tutto servizi e compiti di questa istituzione e propone sulla base di parametri del tutto arbitrari, che non tengono conto né delle omogeneità economiche né della mobilità delle persone, il ridisegno di una nuova provincia non più legittimata dal voto di tutti i cittadini ma ente di secondo grado.
A questo vizio d’origine, nel corso di questi mesi, anche nella nostra regione, è seguito un dibattito che, eufemisticamente, può essere definito senza senso.
Rivendichiamo la coerenza di una posizione chiara: le province devono restare enti di governo cui devono essere attribuite le funzioni di area vasta e di coordinamento e devono poter godere della necessaria autonomia finanziaria.
Quale valore possono avere questi enti in termini di prossimità e sussidiarietà al cittadino, quale volano di sviluppo, quale presidio di legalità se con le manovre precedenti e con la spending review si otterrà nel 2013 una sommatoria di Enti quasi completamente in dissesto finanziario? Quale futuro per i servizi? Quale futuro per i lavoratori?
Invece di tentare di costruire una risposta che in qualche modo partisse dalle omogeneità delle linee di sviluppo, dai servizi e dal diritto dei cittadini di poterne usufruire in maniera diffusa e dal diritto dei lavoratori delle province di veder garantito il loro posto di lavoro e la loro professionalità, si è preferito parlare d’altro, dando spazio a localismi che rischiano, se non ricondotti a una proposta comune della Toscana, di fare applicare i cervellotici criteri del Governo.
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Siena chiedono con forza a tutte le istituzioni politiche locali e alle forze politiche un salto di qualità del dibattito in corso per arrivare ad una decisione condivisa che abbia come bussola i servizi e il lavoro di chi oggi opera nelle province.
I circa 437 lavoratori di ruolo più i precari che oggi fanno funzionare servizi indispensabili per i cittadini sono una risorsa importante e qualificata che non può essere dispersa e tanto meno non tenuta nel debito conto nel disegnare i servizi e l’organizzazione del lavoro delle nuove province.
Partendo dalla piena adesione allo sciopero nazionale dei servizi pubblici di venerdi 28 settembre i lavoratori e la lavoratrici della Provincia di Siena continuano nella mobilitazione. Tramite le loro rappresentanze sindacali vogliono essere protagonisti di una seria riforma delle Istituzioni, di cui questo paese ha estremo bisogno. Pretendiamo da subito l’avvio di un confronto sinergico con tutti i soggetti istituzionali interessati al riordino delle Province.
Il decreto non va bene, uniamo le forze per cambiarlo. Istituzioni, lavoratori e cittadini.
Approvato all’unanimità dall’assemblea del personale dell’Amministrazione Provinciale di Siena di oggi (26/09/2012)
Argomenti: FP, manifestazioni, Provincia, scioperi |
I dipendenti delle Società Agricole ‘San Donato in Perano’ e ‘Domine’ dicono basta: “Vogliamo i nostri soldi!!”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 25, 2012
I dipendenti delle Società Agricole ‘San Donato in Perano’ e ‘Domine’ dicono basta: “Vogliamo i nostri soldi!!”
“È veramente assurdo quanto sta accadendo nelle terre del Chianti – spiega Domenico Cordaro della Segreteria FLAI CGIL Siena – ed è vergognoso quello che stanno vivendo i dipendenti della Società Agricola Domine srl, azienda che lavora nelle vigne della più famosa Società Agricola San Donato in Perano a Gaiole in Chianti”.
“La San Donato in Perano – prosegue Cordaro – non paga lo stipendio ai dipendenti dal maggio scorso e alla scadenza del contratto, a giugno, si è guardata bene dal regolare e sanare la questione con i dipendenti; nel frattempo dal primo di luglio gli stessi lavoratori sono stati assunti dalla Domine con contratto fino alla fine del 2012, ma anche quest’ultima si è guardata bene dal pagare lo stipendio e, come se non bastasse lo stato di difficoltà dei dipendenti, non li fa lavorare nella vendemmia ma impiega manodopera esterna”.
“Vale la pena ricordare – conclude il sindacalista della FLAI CGIL – che gli operai agricoli in provincia di Siena sono una realtà di oltre 12.000 addetti che ad oggi, oltre alle varie beffe aziendali, non vedono rinnovato il Contratto Provinciale scaduto a Dicembre 2011. Siamo veramente stanchi di queste situazioni e di queste prese in giro, chiediamo agli organi di vigilanza di intervenire quanto prima per verificare le varie situazioni anomale che sempre più spesso ci vengono segnalate, come richiesta di aiuto, in tutto il territorio della provincia”.
Siena, 25 settembre 2012
Crisi: CGIL, previsione crollo consumi per famiglie operaie
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 24, 2012
Crisi: CGIL, previsione crollo consumi per famiglie operaie
Studio IRES e ISF, “quadro preoccupante determinato da inflazione, disoccupazione e pressione fiscale”. Secondo la CGIL, “il Governo ha l’obbligo di porre immediato rimedio attraverso interventi concreti su fisco, investimenti e lotta alla disoccupazione e alla precarietà”
24/09/2012 da www.cgil.it
Inflazione, disoccupazione e pressione fiscale, un combinato disposto che determinerà un ridimensionamento dei consumi reali delle famiglie operaie nel triennio 2012-2014, rispetto al 2011, di 1.806 euro (-8,4%). E’ quanto risulta da una rilevazione sull’andamento dei consumi (‘La scomparsa dei consumi’) condotta dall’IRES e ISF CGIL, assieme al CER: la prima di una serie di rilevazioni periodiche su consumi e redditi.
Secondo Barbi e Fammoni “pressione fiscale, inflazione e disoccupazione sono gli elementi che comprimeranno ancora la capacità di spesa delle famiglie, con un conseguente calo dei consumi e ripercussioni sulla produzione e sull’occupazione. Le scelte del Governo quindi non provocano un effetto neutrale, ma ripercussioni molto differenziate per livelli di reddito”. Nel caso di famiglie operaie, si legge nello studio, la propensione al consumo sfiora l’85% del reddito; nel caso degli imprenditori si rimane al di sotto del 65%. Per il triennio 2012/14 le famiglie di lavoratori dipendenti subiranno così un ridimensionamento dei consumi reali di 1806 euro, “una enormità per il livello del loro reddito”, denunciano Barbi e Fammoni.
In un paese manifatturiero come l’Italia, concludono Barbi e Fammoni, “che produce in modo prevalente per il proprio mercato interno, questo significa un peggioramento per le persone e un ulteriore avvitamento della crisi. Tutto questo andava previsto e affrontato con apposite soluzioni, altro che fase 2 di cui ancora non si vede traccia o luce in fondo al tunnel. A questo stato di cose il Governo ha l’obbligo di porre immediato rimedio attraverso interventi concreti su fisco, investimenti e lotta alla disoccupazione e alla precarietà”.
Argomenti: CGIL |
Lavoratori agricoli: in attesa del rinnovo contrattuale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 24, 2012
Nei giorni in cui si sta svolgendo a Firenze l’Expo rurale 2012, la FLAI CGIL denuncia come i lavoratori impiegati nell’agricoltura e nell’agroalimentare, nonché nell’idraulico-forestale e negli allevamenti, siano da tempo senza rinnovo contrattuale.
“I confronti aperti già da un anno tra sindacati ed associazioni datoriali – spiega Paola Bittarello, Segretaria Generale della FLAI CGIL di Siena – sono lenti ed inconcludenti in tutta la Toscana. Anche a Siena ad esempio e’ stata presentata dai sindacati una piattaforma per il rinnovo del Contratto Provinciale dei Lavoratori agricoli, ma dopo 9 mesi il confronto non ha portato ancora a risultati concreti. Anzi, sulle questioni poste, a partire da quella economica, abbiamo trovato risposte assolutamente irricevibili”.
“Auspichiamo che il prossimo incontro del 26 settembre – conclude la sindacalista – possa essere utile a costruire quelle risposte contrattuali che i lavoratori si aspettano e che meritano; in una provincia dove l’agricoltura si distingue per i prodotti d’eccellenza vorremmo che la consapevolezza del valore del lavoro e dei lavoratori andasse di pari passo”.
Siena, 22-09-2012
Argomenti: agricoltura, contrattazione, FLAI |
Servizi pubblici: 28 settembre sciopero generale e manifestazione a Roma
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 21, 2012
Servizi pubblici: 28 settembre sciopero generale e manifestazione a Roma
Per i leader della CGIL, della FP e della FLC lo sciopero del 28 settembre “è il naturale sbocco di un lungo percorso di mobilitazione che il sindacato ha messo in campo in opposizione alle scelte del Governo Monti sul lavoro pubblico” inoltre, “è una occasione per rilanciare un’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico in risposta agli effetti devastanti della crisi in atto” » Manifesto
20/09/2012 da www.cgil.it
I Segretari Generali di CGIL, FP CGIL e FLC CGIL, Susanna Camusso, Rossanna Dettori e Domenico Pantaleo, in vista dello sciopero generale dei servizi pubblici proclamato per venerdì 28 settembre, hanno reso nota una lettera di cui pubblichiamo qui di seguito il testo.
“La decisione di proclamare una giornata di sciopero generale dei servizi pubblici per il 28 settembre è il naturale sbocco di un lungo percorso di mobilitazione che la CGIL, la FLC CGIL e la FP CGIL hanno messo in campo in opposizione alle scelte del Governo Monti sul lavoro pubblico.
Il cd. Decreto “spending review”, convertito in legge ad Agosto, è l’atto, temiamo nemmeno finale, di una serie di interventi di natura finanziaria che, a cominciare dal precedente decreto “salva-Italia”, hanno operato su di un’unica direttrice di marcia: il restringimento dei perimetri e degli spazi pubblici quali pre-condizioni per la completa liberalizzazione/privatizzazione delle attività pubbliche.
‘Affamare la bestia’, indebolirla, renderla inefficiente, comprimerne le potenzialità, destrutturarne la missione sono i tratti di unione che tengono insieme tutti i provvedimenti del Governo sul lavoro pubblico.
Tutto ciò aggravato, se mai fosse stato possibile, dall’ipocrita e a tratti schizofrenico comportamento del Governo sul sistema delle relazioni con le parti sociali: la gestione da parte dell’Esecutivo dell’accordo del 3 maggio u.s. sul lavoro pubblico è, alla luce di ciò che è successo dopo quella data, la conferma di una precisa volontà di perseguire non un obiettivo di razionalizzazione e miglioramento dell’azione pubblica, ma, al contrario, di ridimensionamento e destrutturazione delle Pubbliche Amministrazioni, dei servizi pubblici in generale.
La ‘spending review’ del Governo, in assoluta coerenza con l’impostazione dei provvedimenti precedenti, consegna a tutti noi, al Paese, ai cittadini una riflessione che lo sciopero generale si incarica di contrastare: l’idea che, lungi dal voler riformare, riorganizzare, migliorare l’azione pubblica, gli interventi governativi perseguono la ridefinizione del sistema, il ridisegno del welfare attraverso un nuovo rapporto fra cittadini e diritti, fra bisogni e tutele, fra pubblico e privato.
La mobilitazione, lo sciopero del 28 settembre e le iniziative che seguiranno rivendicano, quindi, un ripensamento radicale degli interventi assunti nei provvedimenti “spending”, a cominciare dalle questioni legate ai livelli occupazionali (precari/esuberi), e si incaricano di favorire una migliore lettura, per la politica, per i cittadini, per i giovani e i pensionati, circa la reale portata delle politiche del Governo sul lavoro pubblico: la distruzione di un modello sociale che, pur con le difficoltà che nessuno disconosce, ha fondato i suoi architravi sull’universalità delle prestazioni, sull’inclusione e sulla tutela sociale, sul sistema dei diritti di cittadinanza, sul lavoro.
Le proposte della CGIL sono note come altrettanto chiare le nostre disponibilità ad aprire una stagione di confronto per una vera e funzionale riorganizzazione della macchina pubblica complessivamente intesa: l’accordo del 3 maggio u.s., i suoi principi, gli obiettivi che dichiarava di perseguire sono tuttora, per noi, validi; non è ascrivibile sicuramente a noi il fallimento di quel patto.
Ecco, lo sciopero generale del 28 settembre è anche una occasione per rilanciare un’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico in risposta agli effetti devastanti della crisi in atto: rimettere al centro i cittadini, i giovani, i pensionati, i precari e i disoccupati, i loro bisogni, la loro maggiore richiesta di tutela e protezione sociale è la grande sfida che lo sciopero si incarica di lanciare al Governo.
Lanciarla insieme alle categorie della UIL è il grande valore aggiunto che questo sciopero generale ci consegna”.
Argomenti: CGIL |