Pensionati: sindacati, il 20 giugno mobilitazione nazionale, il futuro non si taglia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2012
Pensionati: sindacati, il 20 giugno mobilitazione nazionale, il futuro non si taglia |
Tre manifestazioni a Milano, Roma e Bari promosse da SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL per chiedere al governo interventi urgenti in difesa del potere d’acquisto delle pensioni, per una nuova politica fiscale e sul welfare » Manifesto » Schede: Fisco / Redditi / Welfare |
Tre manifestazioni a Milano, Roma e Bari per una grande mobilitazione unitaria dei pensionati italiani, promossa, per mercoledì 20 giugno, da SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL, per sollecitare il governo, il Parlamento, le forze politiche e le istituzioni locali ad intervenire con urgenza per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni, per una nuova politica fiscale e per un welfare pubblico che sia in grado di rispondere alle esigenze degli anziani con una particolare attenzione verso quelli non autosufficienti.
Secondo i sindacati, circa 8 milioni di pensionati percepiscono meno di 1.000 euro al mese e di questi circa due milioni e mezzo, in larga maggioranza donne, non arrivano a 500 euro. Di fronte a questi dati allarmanti SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL affermano che occorre “riaprire la partita della previdenza cancellando il blocco della rivalutazione delle pensioni introdotto dalla manovra ‘Salva Italia’ ed intervenire con urgenza a sostegno dei redditi dei pensionati, a partire da quelli medio-bassi”. Le organizzazioni sindacali, poi, puntano il dito contro l’ultima riforma delle pensioni che “ha privato milioni di persone della già inadeguata e misera rivalutazione annuale, producendo una riduzione permanente delle loro pensioni”. Una grande mobilitazione unitaria per dire che ‘Il futuro non si taglia’ articolata in tre manifestazione che inizieranno alle ore 10 e si concluderanno alle 12.30. A Milano appuntamento al Teatro Arcimboldi, l’iniziativa sarà introdotta da Attilio Arseni, Segretario Organizzativo SPI CGIL e conclusa da Gigi Bonfanti, Segretario Generale FNP CISL. |
Argomenti: CGIL |
Esodati mai più senza stipendio o pensione. 19 giugno mobilitazione dei lavoratori bancari
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 18, 2012
Esodati mai più senza stipendio o pensione. 19 giugno mobilitazione dei lavoratori bancari |
Presidi nelle principali città italiane per chiedere al Governo e al Parlamento soluzione concrete che evitino il dramma a tante famiglie di lavoratori. A Roma presidio alle ore 15 davanti al ministero del Lavoro » Le iniziative |
Domani (19 giugno), giorno dell’audizione del ministro Fornero in Parlamento, si terranno in tutto il Paese i presidi dei lavoratori bancari contro la riforma delle pensioni del governo. Il problema degli esodati e in generale dei lavoratori e delle lavoratrici che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione è molto sentito. A Roma il presidio si terrà di fronte al ministero del Lavoro, con la partecipazione dei Segretari Generali dei bancari. “Il Governo e il Ministro del lavoro hanno il dovere di dare una soluzione alla drammatica situazione in cui si vengono a trovare tutti i lavoratori esodati che rimangono senza salario o senza pensione”. Così si esprimono i Segretari Generali dei sindacati dei bancari nel ricordare che domani nelle principali città italiane all’insegna della parola d’ordine “Esodati mai più senza stipendio o pensione“ si terranno presidi unitari proprio per chiedere al Governo e al Parlamento soluzione concrete che evitino il dramma a tante famiglie di lavoratori. Al presidio di Roma, che si svolgerà sotto il Ministero del Lavoro, parteciperanno i Segretari Generali Gallo (CISL) Megale ( CGIL ) Sileoni ( FABI ) mentre a Napoli sarà presente Masi (UILCA) mentre gli altri segretari nazionali saranno presenti nelle altre piazze. |
Argomenti: CGIL |
Chiusura Patronato INCA e Ufficio Vertenze
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 18, 2012
Lunedì 25 giugno il Patronato INCA e l’Ufficio Vertenze
rimarranno chiusi per l’intera giornata
Argomenti: camere del lavoro, CGIL, INCA, patronato, servizi, Ufficio vertenze |
Camusso, se la politica del governo non cambia saremo di nuovo in piazza
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 18, 2012
Camusso, se la politica del governo non cambia saremo di nuovo in piazza |
CGIL, CISL e UIL a Roma per rivendicare meno tasse e più lavoro. Le riforme varate finora dal governo “non hanno migliorato la condizione delle persone, anzi l’hanno peggiorata” per questo la CGIL chiede provvedimenti “concreti” non “roboanti”, si diano risposte agli esodati, ai cassaintegrati, a chi è disoccupato » FOTO del corteo – ASCOLTA intervento Camusso » Precari: ‘La meglio gioventù’ si mobilita il 16 giugno a Roma » “Noi non abbiamo paura” – dalla manifestazione unitaria un ricordo per Melissa Bassi |
Un enorme corteo unitario, colorato dalle bandiere delle tre Confederazioni CGIL, CISL e UIL ha sfilato oggi per le vie della capitale per rivendicare ‘Il valore del lavoro’, una politica che guardi alla crescita del Paese, all’occupazione, al welfare e ad un fisco più equo, insomma un vero e proprio cambiamento nell’agenda politica del Governo. Sin dalle prime ore del mattino lavoratori, pensionati, giovani e studenti provenienti da tutta Italia (sono arrivati, infatti, 1000 pullman, 4 treni speciali, 2 navi dalla Sardegna, più aerei e mezzi privati), hanno gremito Piazza della Repubblica da dove ha preso il via il corteo diretto a Piazza del Popolo dietro allo striscione di apertura ‘Per il lavoro, la crescita, il welfare e per cambiare il fisco. Il valore del lavoro’ e affiancato dai tre leader sindacali, Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni. A seguire, lo spezzone dell’Emilia Romagna, la regione messa in ginocchio dal devastante sisma dei giorni scorsi, che nonostante le difficoltà ha voluto partecipare alla mobilitazione nazionale unitaria di oggi con lo striscione ‘Terremoto: l’impegno del lavoro la forza della solidarietà’. Tanti gli ‘esodati’ con magliette e slogan ‘anti-Fornero’: “siamo esodati, siamo tornati per essere contati” o ancora, “ora sto anch’io tra i trecentomila anziani e forti…ma non siamo morti”, è uno degli slogan che va per la maggiore tra i manifestanti rimasti senza lavoro e senza pensione dopo la riforma previdenziale varata dal Governo Monti. Ma arriva forte dalla piazza di oggi anche il grido di allarme dei lavoratori precari che alle 18 manifesteranno in Piazza Farnese contro la precarietà, per il reddito, per i saperi e per l’estensione dei diritti e delle tutele, sotto lo slogan ‘La meglio gioventù’, un appuntamento promosso dal Comitato ‘Il nostro tempo è adesso’. No alla violenza contro le donne!. A caratterizzare il corteo di CGIL, CISL e UIL anche la vicinanza e il cordoglio nei confronti delle oltre 50 donne uccise dall’inizio di quest’anno, vittime di una violenza assurda e insopportabile. Tanti infatti i manifestanti che come gesto simbolico hanno indossato indumenti bianchi o semplicemente adornato le proprie magliette e zainetti con un fiocco o dei nastri bianchi, distribuiti in piazza. Da un’assolata e rovente Piazza del Popolo, stracolma di palloncini rossi, verdi e blu ha portato il proprio contributo dal palco, prima delle conclusioni dei tre leader CGIL, CISL e UIL, il nipote di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948, che rivolgendosi alla criminalità organizzata, ha affermato “noi e la CGIL abbiamo avuto la memoria più lunga della loro. Non abbiamo mai mollato in tutti questi anni e abbiamo ottenuto quello che la mafia non voleva: il ritrovamento dei resti di Placido Rizzotto”. Dal palco. Camusso,Governo cambi subito agenda. “Stiamo vivendo la crisi più difficile del nostro paese, al governo diciamo di cambiare subito l’agenda politica, se non la si cambia noi saremo ancora nelle piazze, non ci rassegnamo”. Così il Segretario Generale, Susanna Camusso è intervenuta dal palco allestito in piazza del Popolo a conclusione della manifestazione unitaria, “si può fare un’altra politica – ha aggiunto – non abbiamo bisogno del permesso dell’Europa. La sensazione è che l’Europa stia diventando un alibi per non dare risposte ai lavoratori”. Tanti i temi affrontati dalla leader del sindacato di Corso d’Italia durante il suo intervento, tante le richieste, rivendicate a gran voce al governo: “si riparta dal lavoro per far crescere il Paese”, “basta fare cassa con i lavoratori, bisogna adottare una nuova politica fiscale”, “basta ridurre le persone che hanno difficoltà a dei numeri. Subito risposte agli esodati”. Le riforme varate finora dal governo “non hanno cambiato la dimensione economica del paese, non hanno migliorato la condizione delle persone, anzi l’hanno peggiorata” ha accusato Camusso, che ha chiesto al Governo provvedimenti “concreti” non “roboanti”. La riforma del lavoro, innanzitutto “è brutta e sbagliata. Dobbiamo fermarci e ricominciare da capo”. Rivolgendosi al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, Camusso ha chiesto “quando si daranno risposte almeno ad uno dei tanti tavoli di crisi aperti al ministero?”. E’ necessario, secondo il Segretario Generale della CGIL chiamare le aziende alle loro responsabilità, inoltre “non si può assistere alla svendita delle nostre aziende pubbliche, ma vorremo sapere invece, soprattutto da Finmecanica, quali strumenti di politica industriale deve mettere in campo”. Serve una minore tassazione sul lavoro. Per il Segretario Generale della CGIL il fisco non deve essere un modo per fare cassa, ma per ridistribuire le risorse nel paese, per questo l’introduzione dell’IMU “così com’è non va bene”. Chi possiede grandi immobili, ha spiegato la leader della CGIL “non può pagare meno di un pensionato che l’unica casa che ha è quella in cui vive”. Per raggiungere la vera equità, ossia “ridurre le disuguaglianze tra le persone” è necessario, come ribadito da Camusso, fare un accordo con la Svizzera per i capitali scappati e dare forza al contrasto all’evasione fiscale. Subito soluzioni per chi è senza reddito e pensione. Bisogna mettere fine al “balletto di numeri” sugli esodati. Il Governo ed in particolare il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha proseguito Camusso “devono avere il coraggio della trasparenza”. “Martedì, rispondendo alla camera, suggeriamo al ministro di presentarsi con una norma generale che riconosca a tutti quelli che non sono riusciti ad andare in pensione, a causa della riforma, che ci possono andare con le vecchie regole. Non vogliamo una norma di principio ma una norma che risponda a tutti”. Concludendo il suo intervento, Camusso ha rilanciato le prossime date di mobilitazione: il 20 giugno al fianco dei pensionati e il 2 luglio per la manifestazione regionale unitaria a Napoli indetta da CGIL, CISL e UIL per porre la vertenza Campania all’attenzione della Presidenza del Consiglio. |
Argomenti: CGIL |
19 giugno: presentazione del volume “La contrattazione decentrata”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2012
Argomenti: archivio storico, CGIL, contrattazione |
FILCAMS e RSU sulle Terme di Chianciano
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2012
In considerazione della crisi economico-finanziaria che sta attraversando l’Italia e che colpisce anche il territorio senese e da cui non si sottraggono nemmeno le Terme di Chianciano, la FILCAMS CGIL, la R.S.U. e i lavoratori delle Terme esprimono le forti preoccupazioni con cui si apre la stagione termale.
Per i 30 lavoratori interessati alla rioccupazione si è dovuto ricorrere ad un taglio delle ore per poter garantire la stagione a tutti: si lavora di meno ma si lavora tutti (che però si traduce purtroppo in un salario mensile più basso).
“In questo caso – sottolinea la FILCAMS CGIL della Valdichiana senese – la crisi che colpisce pesantemente anche questo territorio scarica sulle già precarie condizioni di molti lavoratori le sue conseguenze. E’ un’evidente constatazione, a partire dagli effetti che produce sulle persone a volte purtroppo drammatici, quella che pone in risalto come le condizioni del nostro Paese non possano essere riequilibrate senza una politica di rilancio del sistema produttivo ed economico”.
“Una politica di rigore – spiega il Sindacato dei lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi – non può da sola risolvere, ma deve essere coniugata con un’immediata messa a disposizione di risorse per la crescita, l’occupazione, il welfare. In particolare, non possiamo accettare che i sacrifici imposti a chi deve vivere nell’incubo costante della perdita del posto di lavoro, magari stagionale, con retribuzioni sempre più insufficienti, non trovino sbocchi attraverso una riorganizzazione del sistema fiscale che scarichi sui grandi patrimoni, sulle rendite finanziarie e sull’evasione gran parte del peso del risanamento”.
“Certo – conclude la FILCAMS – di fronte allo spettro della disoccupazione, i lavoratori, responsabilmente, seppur colpiti nelle loro condizioni, faranno la loro parte per aiutare a superare questo delicatissimo momento, ma fanno appello a tutti i soggetti interessati affinchè ogni sforzo per il rilancio delle terme sia fatto al fine di disegnare un futuro meno incerto per la comunità chiancianese”.
14 giugno 2012
Argomenti: FILCAMS |
Esodati: Camusso, i dati Inps sui 390mila dimostrano che la riforma è sbagliata
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 12, 2012
Esodati: Camusso, i dati Inps sui 390mila dimostrano che la riforma è sbagliata
Il Segretario Generale della CGIL commenta l’ennesima polemica sui numeri delle persone che rischiano di rimanere senza stipendio, né pensioni. Oggi (11 giugno) sono stati diffusi i dati contenuti in una relazione dell’Inps su circa 390mila persone coinvolte, di cui però solo 65mila coperte dal provvedimento del governo
» Camusso, pronti anche allo sciopero ci vuole una via d’uscita che sia uguale per tutti – Intervista su ‘la Repubblica’
» Camusso, responsabilità anche di Monti, deve trovare i soldi – Intervista su ‘l’Unità’ 11/06/2012 da www.cgil.it
I 390mila esodati indicati dall’Inps in una relazione al governo dimostrano che il decreto del governo a tutela di 65mila lavoratori non è sufficiente e va trovata invece una soluzione per tutti. Lo ha sottolineato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, a margine della presentazione di un libro. “Questo numero è molto utile – ha detto la Camusso parlando della cifra di 390mila – perchè conferma che questo decreto non va bene e non è realistico. Bisogna trovare una norma che dia risposta a tutti e vanno individuati criteri che risolvano il problema”.
Sullo stesso problema nel pomeriggio la CGIL aveva diffuso una nota della segretaria confederale, Vera Lamonica.
“La CGIL – ha dichiarato Lamonica – conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto oggi, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati.“
“Però il gioco dei numeri ora deve finire – continua Lamonica – C’è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall’Inps, che dovrebbe essere l’ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c’è un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, è stato compiuto un grande errore”.
“A questo errore ora bisogna mettere riparo – conclude Lamonica – senza altri giochi, restituendo certezza del diritto e sicurezza ai lavoratori, ma anche equità e serietà all’azione del governo, che su questo punto finora non le ha dimostrate”.
Ora si tratta dunque di trovare una soluzione che risolva il problema per tutte le persone coinvolte.
Argomenti: CGIL |
Sabato 16 giugno manifestazione CGIL CISL UIL a Roma
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 8, 2012
Argomenti: CGIL, manifestazioni |
Domani presidio dei lavoratori della Giomarelli
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 7, 2012
Domani, venerdì 8 giugno, i dipendenti dell’impresa edile Giomarelli Anterivo s.r.l. di Torrita di Siena scenderanno in piazza a tutela del loro posto di lavoro.
Dalle ore 15.00 infatti i circa 80 lavoratori si raduneranno in presidio sotto la sede della Provincia di Siena in concomitanza del tavolo istituzionale convocato dall’Amministrazione provinciale su richiesta delle Organizzazioni sindacali.
“Dopo ormai 7 mesi di cassa integrazione straordinaria – spiegano FILLEA CGIL e FILCA CISL – sono ancora forti le preoccupazioni delle maestranze, sia per le difficoltà di liquidità, sia e soprattutto per alcune commesse che a dire dell’Azienda sono state messe in discussione dal committente senza valide motivazioni”.
Obbiettivo di Sindacati, RSU e lavoratori è quello di avere rassicurazioni sul futuro aziendale del mantenimento dei livelli occupazionali e della corresponsione puntuale della retribuzione.
“Chiederemo al Comune di Torrita e alla Provincia – sottolineano le Organizzazioni sindacali – che per quanto nelle loro possibilità siano da stimolo agli istituti di credito interessati affinchè venga erogata la necessaria liquidità e che vigilino perché, qualora si persista nei recessi contrattuali paventati, che questi non siano determinati dalla volontà di risparmio a solo scapito di legalità e sicurezza, mettendo in soffitta principi e protocolli vanto di questa provincia fino ad oggi”.
Siena, 7 giugno 2012
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Camusso: dalle donne un nuovo modello per uscire dalla crisi
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 7, 2012
Camusso: dalle donne un nuovo modello per uscire dalla crisi
Conclusa l’Assemblea Nazionale delle Donne della CGIL al centro del dibattito come cambiare la contrattazione, il welfare e il Paese. Per non arretrare, ha sottolineato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, è necessario ripensare la contrattazione fin qui difensiva e tornare a parlare di welfare lavoristico, centrato sul lavoro, pubblico e nazionale
» Pagina Speciale – FOTO – VIDEO ‘Le donne cambiano…’ – SPOT
06/06/2012 da www.cgil.it
Cambiare si può e si deve e le donne unite possono cambiare la società, costruire, tutte insieme, un’alternativa di pensiero, di politiche e di approccio ai problemi relativi alla crisi economica e sociale. Una crisi che, se da un lato è responsabile di aver acuito l’asimmetria tra le condizioni delle donne e delle lavoratrici italiane, tenute ai margini della vita pubblica, escluse dalle posizioni dirigenziali, tra le più disoccupate e precarie d’Europa, dall’altra evidenzia l’indiscutibile necessità che ha il Paese e le imprese di investire sul lavoro, in particolare delle donne, per guardare al futuro.
Le due giornate di Assemblea Nazionale, che si sono concluse oggi (6 giugno) presso il teatro Capranica a Roma, hanno visto le donne della CGIL confrontarsi nel corso di un interessante dibattito dal quale è emersa la centralità delle politiche di genere, non come “complemento”, ma come “elemento fondamentale” nelle politiche pubbliche. Per le donne della CGIL è stata, inoltre, un’occasione per interrogarsi su quali siano le azioni necessarie per cambiare la contrattazione e per difendere il welfare dai continui feroci attacchi. A concludere l’intenso dibattito, che ha visto il susseguirsi di oltre 30 interventi di delegate e dirigenti della CGIL, due tavole rotonde e la partecipazione di giornalisti, docenti universitari e personaggi della politica, è stata la leader della CGIL, Susanna Camusso, la quale ha ribadito la forza di cambiamento delle donne: “il mondo lo si cambia solo collettivamente. E’ importante non disperdere il nostro senso collettivo”. L’unicità delle donne, ha proseguito Camusso “non è sufficiente se non cominciamo a dire come si articolano e si risolvono i problemi relativi a questa unicità”.
“Cittadinanza, lavoro e legalità”, sono questi i tre temi, individuati dal Segretario Generale della CGIL, ai quali bisogna guardare per perseguire un reale cambiamento e la ricostruzione del Paese. “Dobbiamo ripartire dal lavoro che non c’è e da quello che deve essere creato, ma – ha avvertito Camusso – dobbiamo avere un’ambizione in più: modificare l’idea che il lavoro è unico e uguale per tutti, immodificabile. Il lavoro è cambiato nel tempo e si è anche svalorizzato, dobbiamo modificarlo a partire da noi. Abbiamo bisogno di parlare di lavoro non solo come quantità o misura ma come un oggetto di cui aver cura”. Per non arretrare, ha sottolineato Camusso, è necessario, quindi, ripensare la contrattazione “fin qui difensiva che non ha portato cambiamento e innovazione nel lavoro”.
“Legare il welfare al lavoro”, secondo Camusso, infatti bisogna “riproporre una questione scomparsa nel dibattito”, tornare a parlare di welfare lavoristico perché, ha spiegato “il lavoro è il punto di riferimento dell’organizzazione sociale. Un welfare, quindi, centrato sul lavoro non può che essere pubblico e nazionale. Non bisogna smantellare le grandi reti di welfare nazionale”. Per Camusso difendere il welfare significa difendere la formazione “un paese che nega l’istruzione come dato pubblico nazionale e che non si pone la questione di innalzare l’obbligo scolastico è un Paese che si priva del futuro”. Ripartire quindi dalla scuola per l’infanzia “no agli asili parcheggio, sono luoghi in cui si determina il grado di civiltà, di coesione, di convivenza delle persone”. Altra questione, affrontata dalla leader del sindacato di Corso d’Italia, è quella relativa alla sanità che deve diventare “prevenzione, non un costo”. “In quel welfare – ha aggiunto – che sempre più viene scaricato sulla famiglia c’è tanta sanità e cura delle persone”.
L’Assemblea nazionale delle Donne della CGIL, come ribadito dal palco dal Segretario Generale, è stato un momento utile per fare un bilancio di quanto è stato fatto in questi anni per poi proseguire nel lungo percorso di riflessione e analisi che condurrà alla prossima assemblea che si terrà a marzo 2013 in cui si definiranno le proposte delle donne della CGIL.
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