FLC CGIL Siena contro i tagli del Governo alla scuola pubblica e a sostegno dei precari
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 26, 2008
Ieri si è tenuta la conferenza stampa della FLC CGIL Siena sui tagli alla scuola pubblica e sulla ‘vertenza precari’, leggi gli articoli apparsi sui quotidiani locali:
Argomenti: CGIL, FLC, precari, scuola |
Statali – Epifani: “Fannulloni? Il Governo fa di ogni erba un fascio”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 25, 2008
Roma, 21 agosto – ”Bisogna colpire chi non lavora, chi fa il furbo, chi fa il fannullone e rispettare chi invece fa interamente il proprio dovere. Il governo ha fatto di ogni erba un fascio”. Così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, intervistato dal Tg1 sulle misure per colpire l’assenteismo nella Pubblica amministrazione annunciate dal ministro Renato Brunetta.
”La politica degli annunci – ha detto ancora Epifani – è il forte di questo governo. Io credo che Brunetta debba rispondere innanzitutto a questa domanda: è stata detta e ridetta la lotta a chi fa il furbo nella pubblica amministrazione. Ma chi ha sempre fatto il proprio dovere, perchè non viene mai difeso e considerato anche per quello che fa?”.
Epifani ha poi ricordato che ”c’è da rinnovare il contratto anche con criteri nuovi, sapendo che le cifre di cui parla il governo sono 8 euro di aumento quest’anno e 70 l’anno prossimo. E tutte e due lordi”. Alla domanda se sia alle porte un autunno caldo, il numero uno della Cgil ha sottolineato di non aver parlato di ”autunno caldo, ho detto – ha precisato – un autunno pieno di problemi. Innanzitutto i problemi che riguardano le persone che perdono il posto di lavoro. Se il governo invece di fare un Finanziaria che aiuti lo sviluppo, fa una Finanziaria che deprime lo sviluppo crea problemi ulteriori a quelli che la situazione internazionale dà all’andamento economico, è chiaro che non ci siamo”.
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Epifani: “Una Finanziaria che deprime lo sviluppo”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 22, 2008
”Non ho mai parlato di autunno caldo, ma di un autunno pieno di problemi. A partire dai problemi che riguardano le persone che perdono il posto di lavoro. Se il governo invece di fare una Finanziaria che aiuti lo sviluppo, fa una Finanziaria che deprime lo sviluppo crea problemi ulteriori a quelli che la situazione internazionale da’ all’andamento economico, e’ chiaro che non ci siamo”. Lo ha detto ieri sera il leader della Cgil Guglielmo Epifani in un’intervista al Tg1 della Rai.
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Epifani: “La crisi è dura, ma il governo è fermo”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 21, 2008
L’intervista integrale rilasciata ieri da Guglielmo Epifani, Segretario generale CGIL, al quotidiano “L’Unità” (di Felicia Masocco):
C’è un’emergenza economica che in altri Paesi d’Europa porta a interrompere le vacanze per riunire gabinetti di crisi mentre in Italia si dice che tutto è già stato affrontato e risolto. «Qui la notizia è l’aumento delle ore di straordinario perché sono state detassate», afferma Guglielmo Epifani in un’intervista a l’Unità, «non si parla dei posti di lavoro che si perdono, del Sud che arranca». Qui si fa una manovra «depressiva» lasciando a sé stessi i redditi da pensione e da lavoro dipendente. Nell’attacco al mondo del lavoro c’è anche questo per il leader della Cgil. Che chiede il ritiro del licenziamento del macchinista Dante De Angelis, non difende chi non fa il proprio dovere, ma dice che Brunetta sbaglia a generalizzare. «Con l’equazione, pubblico-inefficiente, privato-efficiente si fa spazio a chi vuole che scuola, sanità e assistenza siano meno pubbliche e più private».
Dante De Angelis è stato licenziato per giusta causa. È un licenziamento giusto?
«No, secondo me no. Mi sembra che anche le reazioni lo confermino».
Per l’azienda ha detto il falso e l’ha danneggiata. Dov’è l’ingiustizia?
«Intanto quando Cipolletta, persona leale e seria, dice che le dichiarazioni di De Angelis hanno prodotto un danno di immagine alle Fs creando allarmismo, mi pare che finisca con lo scambiare le cause con gli effetti».
Cosa fa male alle Fs?
«Non le dichiarazioni di De Angelis, ma i disservizi verificati dai viaggiatori, i casi anche gravi, penso alla rottura dei mezzi. Come fai a licenziare un lavoratore, peraltro delegato alla sicurezza, per eccesso di drammatizzazione delle condizioni di sicurezza, quando queste riguardano gli utenti? Mi pare che la motivazione non regga».
Il licenziamento andrebbe ritirato?
«Si, non c’è dubbio. Tra l’altro mi pare che le Fs finiscano col fare un autogol perché al primo problema di sicurezza che dovesse esserci finirebbero ancora di più dalla parte del torto».
Pensa lo stesso degli otto dipendenti licenziati perché uno timbrava il cartellino per tutti?
«Non conosco bene i fatti, ma dico questo: se la timbratura del cartellino provoca un danno all’impresa il lavoratore ha una responsabilità molto grave. Se la timbratura dei cartellini non è fatta per lucrare sullo straordinario o sull’orario, è un fatto grave ma non della stessa gravità. I contratti prevedono per un diverso grado di responsabilità un diverso grado di sanzione. Non conosco nel dettaglio i fatti di Genova, però la regola generale deve esser questa».
C’è un giro di vite contro i lavoratori. C’è un filo tra i licenziamenti nelle Fs e il messaggio inviato dal governo attraverso il ministro Brunetta?
«Va premesso che per la Cgil chi non è difendibile, non è difendibile. Un sindacato non difende chi non fa il proprio dovere. Un sindacato che rivendica la tutela dei diritti deve aver chiara anche la cognizione dei doveri. Quindi i fannulloni, tantopiù chi truffa, chi provoca disservizi non trova sponde in Cgil. Anche perché queste persone danneggiano i colleghi. E vale nel pubblico e nel privato».
Detto questo…
«… Detto questo ci sono delle cose che non tornano. Per anni si è predicata un’equazione per cui pubblico è negativo e inefficiente e privato è positivo ed efficiente. È una raffigurazione ideologica, non corrisponde al vero. Vedo una campagna ideologica, molto liberista, mossa anche da interessi economici ben precisi, che ha alimentato un umore di fondo. Brunetta sbaglia non quando intende colpire, giustamente, chi non fa il proprio dovere, ma perché usa strumenti indiscriminati che finiscono per colpire chi fa il proprio dovere come chi non lo fa. Mentre la responsabilità è individuale e vanno usati strumenti diversi. Questa è la mia critica a Brunetta.
A quali interessi economici si riferisce?
«Se si dice che il pubblico è inefficiente, che brucia risorse, è chiaro che la scuola, la sanità e l’assistenza pubbliche vengono messe al servizio di chi ha interesse a lasciar spazio alla scuola, sanità e assistenza private».
Vale anche per le Ferrovie?
In questo caso non vorrei che i provvedimenti presi servissero a deviare l’attenzione dai problemi che ha l’impresa. Nelle Fs il sindacato ha determinato, con l’azienda, il più colossale piano di ridimensionamento occupazionale e di riorganizzazione di un’impresa italiana. I ferrovieri erano oltre 220mila una decina di anni fa, oggi sono 100mila. C’erano sacche di inefficienza, spesso con manager molto discutibili che non hanno operato bene ma che sono usciti con mega liquidazioni. Ora si tratta di capire se si vuole o meno affrontare la nuova fase con un rapporto positivo con il sindacato».
Complessivamente, vede un nuovo attacco al mondo del lavoro?
«Sì, ma non lo vedo solo in questi episodi».
In cos’altro?
«Il problema più grande che ha il Paese è la crisi economica, il rallentamento, l’aumento fortissimo della cassa integrazione, le crisi aziendali. Eppure la notizia di oggi è l’aumento delle ore di straordinario perché sono state detassate. È mai possibile che sia questa e non che si faccia questo intervento mentre si perdono posti di lavoro? C’è un rovesciamento ideologico, anche nella lettura della realtà. La crisi è europea, ma qui non si considera la gravità della situazione sociale e si guarda solo alle piccole cose che si riescono a realizzare».
Che autunno sarà?
«Il problema non è se sarà caldo o meno, ma che il Paese vivrà mesi sempre più difficili. Perché non si è lavorato per sostenere i consumi e i redditi, perché i pensionati stanno peggio, perché si perdono posti di lavoro e al Sud la situazione tende a peggiorare. Questo è il problema che il governo aggrava con la sua manovra depressiva. Va chiesto un cambiamento della politica economica e fiscale. Nessuno dice e scrive che mentre Francia o Spagna di fronte al rallentamento forte della congiuntura anche per il 2009 si interrogano su come farvi fronte, l’Italia considera già chiusa la sua manovra e parla soltanto di federalismo fiscale. Lì si interrompono le vacanze per riunire i gabinetti di crisi, qui si dice che tutto è già stato affrontato».
E si chiama il sindacato a fare la sua parte. È pronto?
«Intanto abbiamo il dovere di elencare le priorità in modo giusto. La prima è chiedere un cambiamento della politica economica e fiscale per sostenere i redditi e gli investimenti. Il governo considera chiusa la partita, noi non possiamo farlo. È poi aperta la trattativa con Confindustria sul modello contrattuale…».
… Confindustria chiede di far presto e Cisl e Uil le danno ragione.
«Io intendo fare la trattativa, però se Confindustria vuole programmare una riduzione del salario attraverso il contratto nazionale noi non saremo disponibili, né ora, né domani né dopodomani. E la discussione sull’indicatore dell’inflazione ha questo problema al fondo. Usare un indicatore meno sensibile, vuol dire programmare i rinnovi contrattuali al di sotto dell’inflazione reale».
La Cgil non ci sta e non ci starà, è pronta a lottare?
«Non c’è dubbio. La struttura contrattuale deve proteggere e far crescere i salari in tutte le sue componenti, nazionale e aziendale. Non si può pensare a indicatori che abbassino il valore del contratto nazionale».
Ma l’accordo è necessario per alzare la produttività.
«Sono due questioni che non stanno assieme. È evidente che il grosso della produttività deve stare a livello aziendale. Ma il problema di oggi non è più la produttività, è la dinamica dei prezzi e come riprendi l’inflazione che non è più il 2% ma il doppio, il nodo è il potere d’acquisto. Tantopiù che il governo non usa la leva fiscale, come unitariamente abbiamo chiesto, aumentando le detrazioni per il lavoro dipendente o restituendo il drenaggio fiscale che se mangia lo 0,6% significa che i lavoratori pagheranno più tasse. Il governo si è mosso lungo un crinale che non corrisponde più alle vere dinamiche economiche. Perché se il risultato è che il lavoro dipendente paga più tasse, è chiaro che si fa uno spostamento nella redistribuzione della ricchezza. Come fa il sindacato a essere d’accordo con una scelta di questa natura? Se l’unica cosa che il governo fa è la detassazione degli straordinari che parla a una platea limitata di persone e non affronta i grandi temi della redistribuzione, è chiaro che fa le sue scelte. La Cgil ritiene che non siano quelle giuste per il Paese».
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Epifani: “Sui lavoratori un clima esagerato, così si nascondono i veri problemi”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 20, 2008
Ecco l’intervista di Guglielmo Epifani, Segretario generale CGIL , rilasciata oggi a “La Repubblica”:
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/economia/conti-pubblici-79/parola-a-epifani.html
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Epifani: “Ci attendono mesi difficili”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 20, 2008
“Il problema più grande che ha il Paese è la crisi economica, il rallentamento, l’aumento fortissimo della cassa integrazione, le crisi aziendali. Eppure la notizia di oggi è l’aumento delle ore di straordinario perché sono state detassate. C’è un rovesciamento ideologico, anche nella lettura della realtà. La crisi è europea, ma qui non si considera la gravità della situazione sociale e si guarda solo alle piccole cose che si riescono a realizzare”. A dirlo è il leader della Cgil Guglielmo Epifani, in un’intervista all’Unità, parlando dell’attuale situazione economica: “Il Paese vivrà mesi sempre più difficili. Perché non si è lavorato per sostenere consumi e redditi, perché i pensionati stanno peggio, perché si perdono posti di lavoro e al Sud la situazione tende a peggiorare”. Al governo il segretario generale della Cgil chiede “un cambiamento della politica economica e fiscale. Nessuno dice che mentre Francia o Spagna, di fronte al rallentamento forte della congiuntura anche per il 2009, si interrogano su come farvi fronte, l’Italia considera già chiusa la sua manovra e parla soltanto di federalismo fiscale. Lì si interrompono le vacanze per riunire i gabinetti di crisi, qui si dice che tutto è già stato affrontato”. Epifani interviene anche sul confronto per la riforma del modello contrattuale: “Io intendo fare la trattativa, però se Confindustria vuole programmare una riduzione del salario attraverso il contratto nazionale noi non saremo disponibili, né ora né domani né dopodomani. E la discussione sull’indicatore dell’inflazione ha questo problema al fondo. Usare un indicatore meno sensibile vuol dire programmare i rinnovi contrattuali al di sotto dell’inflazione reale. La struttura contrattuale deve proteggere e far crescere i salari in tutte le sue componenti, nazionale e aziendale. Non si può pensare a indicatori che abbassino il valore del contratto nazionale”.
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Epifani: “E’ in corso una campagna liberista”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 20, 2008
“Per anni si è predicata un’equazione per cui pubblico è negativo e inefficiente, mentre privato è positivo ed efficiente. È una raffigurazione ideologica, non corrisponde al vero. Vedo una campagna ideologica, molto liberista, mossa anche da interessi economici ben precisi, che ha alimentato un umore di fondo”. A dirlo è il leader della Cgil Guglielmo Epifani, in un’intervista all’Unità: “Il ministro Brunetta sbaglia non quando intende colpire, giustamente, chi non fa il proprio dovere, ma perché usa strumenti indiscriminati che finiscono per colpire chi fa il proprio dovere come chi non lo fa. Mentre la responsabilità è individuale e vanno usati strumenti diversi”. Per il leader della Cgil è quindi in atto un attacco al sistema di welfare: “Se si dice che il pubblico è inefficiente, che brucia risorse, è chiaro che la scuola, la sanità e l’assistenza pubbliche vengono messe al servizio di chi ha interesse a lasciar spazio a scuola, sanità e assistenza private”. Epifani, comunque, ribadisce che la posizione del sindacato sui cosiddetti “fannulloni” è nettissima: “Per la Cgil chi non è difendibile, non è difendibile. Un sindacato non difende chi non fa il proprio dovere, un sindacato che rivendica la tutela dei diritti deve aver chiara anche la cognizione dei doveri. Quindi i fannulloni, tanto più chi truffa, chi provoca disservizi, non trovano sponde in Cgil, anche perché queste persone danneggiano i colleghi. E vale nel pubblico e nel privato”.
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Incidenti lavoro – Agnello Modica (CGIL): “Il governo intervenga sui rischi di chi lavora su strada”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 18, 2008
Dalle rilevazioni Inail emerge che nel 2007 il 52% degli infortuni mortali sono avvenuti su strada, in occasione di lavoro
Roma, agosto – I dati Inail relativi agli infortuni cosiddetti su strada, afferma la Segretaria confederale Cgil Paola Agnello Modica, “confermano quanto sosteniamo da tempo: che la maggioranza delle morti che si verificano su strada avvengono durante l’attività lavorativa e non come da più parti si sostiene a causa di incidenti in itinere”. Per Agnello Modica, “viene così smontata la tesi, secondo cui oltre la metà delle morti per lavoro avvenga durante il tragitto casa lavoro. Tesi che tende a minimizzare il dato vergognoso di lavoratori che continuano a perdere la vita nel nostro Paese. Non è che continuare ad elucubrare sui numeri serve a nascondere le responsabilità di queste morti?”. “E’ insultante – conclude – per i lavoratori che si speculi sulla loro vita e sulle loro sofferenze. Sarebbe doveroso invece che il governo prestasse maggiore attenzione ai tanti lavoratori costretti a lavorare in condizioni di rischio sulle nostre strade”.
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Chiusura estiva sedi CGIL Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 15, 2008
Vi informiamo che le nostre sedi rimarranno chiuse
da LUNEDI’ 11 AGOSTO a VENERDI’ 15 AGOSTO
Riapriranno LUNEDI’ 18 AGOSTO.
Anche le risposte ai commenti verranno pubblicate a partire dal 18.
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Incidente mortale A1: “Cordoglio e solidarietà alla famiglia, ma ora servono atti concreti”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 12, 2008
Dopo l’ennesimo infortunio mortale avvenuto nel settore della manutenzione stradale tristemente famoso per gli eventi purtroppo gravi che periodicamente si ripetono, con l’unica variabile del km di riferimento della rete autostradale ma con la costante dei lavoratori che perdono la vita durante lo svolgimento del loro lavoro, la CGIL e la FILLEA-CGIL di Siena credono che oltre al lutto, al cordoglio e alla solidarietà alla famiglia di Antonio colpita dal lutto sia obbligatorio esigere atti concreti tesi alla ricostruzione di luoghi di lavoro dove si tenga conto della sicurezza dei lavoratori.
Come abbiamo affermato in molte altre occasioni è dovere di tutti impegnarsi per cambiare lo stato di cose che ci porta di volta in volta a ‘piangere sul latte versato’ senza però riuscire a cambiare abbastanza per evitare che certi episodi si ripetano.
La CGIL e la FILLEA-CGIL di Siena credono fermamente che sia riduttivo affrontare questo fenomeno solamente dal punto di vista della sicurezza stradale o della sicurezza sul lavoro, partendo dall’assunto che se dovessimo veramente applicare il “recente” Testo Unico nessuno potrebbe fare manutenzione alla rete autostradale (o almeno non con i metodi attuali), così come sarebbe assurdo immaginare che autovelox e patente a punti possano essere la panacea di tutti i mali…
La CGIL e la FILLEA-CGIL di Siena rivolgono una domanda a politici e amministratori a tutti i livelli: alla luce degli incidenti di questi giorni (A1 e A4), potrebbe essere logico e dignitoso un ripensamento della politica dei trasporti teso ad un ridimensionamento del trasporto su gomma a favore del trasporto su rotaia?
CGIL Siena (Luciano Binarelli) e FILLEA-CGIL Siena (Luca Turchetti)
Siena, 12 agosto 2008
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